Made in Toscana/ARTICOLO

Agricoltura in perdita: scendono i redditi dell'8%

Questa la stima della Cia Toscana sull'andamento del settore nei primi otto mesi del 2011

/ Redazione
Mar 10 Dicembre, 2013
Per l'agricoltura in Toscana si profila nel 2011 "una perdita di reddito pari al 7-8% rispetto allo scorso anno". Questa la prima stima sull'andamento del comparto nella regione (relativa agli otto mesi gennaio-agosto), illustrata questa mattina a Firenze dal presidente e dal direttore di Cia Toscana, rispettivamente Giordano Pascucci e Valentino Vannelli.
Svariate le cause del calo: tra queste, è stato spiegato, l'aumento dei costi di produzione, che hanno fatto registrare, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, un aumento medio del 5-6% legato all'incremento della spesa energetica, e a quello del prezzo di mangimi e fertilizzanti, nonché la diminuzione, da maggio ad agosto, dei prezzi dei prodotti di quasì tutti i settori agricoli "fino a toccare i livelli del 2009", causata in larga parte dalla concorrenza dei paesi stranieri.

Tra gli ambiti più in crisi, in particolare, la Cia segnala la produzione di olio, che quest'anno è stimata attestarsi "intorno al 30%-40% del volume dello scorso anno" (le olive sono "secche causa scarse precipitazioni"); quella di vino, "con una contrazione media del 10% sulla raccolta delle uve"; l'allevamento, con un "calo del numero di macellazioni che oscilla dal 10 al 20%". In più, come spiega il presidente Giordano Pascucci, "permane il problema della farraginosità della burocrazia, che secondo le nostre proiezioni, tra procedure statali, regionali e d'altro tipo, 'ruba' 3 mesi di tempo all'anno ad ogni produttore".
Per far fronte alla situazione, secondo il presidente toscano dell'associazione, "servono impulsi e sostegno al settore da parte del governo, che finora però si è dimostrato completamente assente; prova ne è che, mentre negli altri paesi europei, in questi ultimi dieci anni, le politiche governative hanno fatto crescere l'agricoltura del 15%, nello stesso tempo in Italia il comparto ha perso il 30% del proprio valore".

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