Una volta il cocomero gigante della Valdichiana era protagonista su tutte le tavole della provincia di Arezzo, arrivando a superare facilmente anche i 20 chili di peso.
Poi con gli anni e l’introduzione di nuove coltivazioni, provenienti dall’estero e soprattutto americane (come il diffusissimo Crimson Sweet), il cocomero della Valdichiana era quasi scomparso. Adesso, grazie alla pazienza di alcuni agricoltori-ortolani della zona e alla passione dei tecnici dell’azienda agricola sperimentale della Regione Toscana di Cesa (Marciano della Chiana) una piccola quantità di “seme sano”, non incrociato con altre specie, si è salvato. Finora era stato custodito e tramandato di padre in figlio, coltivato solo in piccolissimi orti e destinato esclusivamente all’autoconsumo.
Ora invece il seme è riprodotto, in condizioni di sicurezza affinchè se ne mantenga la purezza, all’interno dell’azienda agricola regionale e così ne viene salvaguardata la germinabilità.
Chi volesse recuperarne la coltivazione può richiedere i semi all’azienda della Regione (tel. 0575-842579 – resp. Luigi Fabbrini) e potrà averli gratuitamente.
La specie fa ora parte della Banca del germoplasma della Regione Toscana e la sua scheda identificativa completa, con la storia e le foto, comprese quelle storiche in bianco e nero, è visibile sul sito dedicato. Non vi sono notizie precise sull’introduzione di questa specie in Valdichiana, che probabilmente è avvenuta nella seconda metà del 1800. La zona di produzione aveva il centro nella tenuta di Fontarronco e si espandeva nei comuni della Valdichiana aretina: Foiano della Chiana, Castiglion Fiorentino, Cortona, Marciano della Chiana, Monte San Savino, Lucignano.