È stato presentato il 6 ottobre ai Chiostri dell’Umanitaria di Milano il progetto di filiera etica Cibo Civile, basato sull’idea di portare in tavola prodotti del territorio che sostengano i bisogni della comunità. L’iniziativa, lanciata dall’Università di Pisa, punta a favorire un nuovo modo di concepire il lavoro e i prodotti agroalimentari, sviluppando al tempo stesso una filiera in grado di auto-sostenersi in un regime di economia civile.
Nella regione col più alto numero di esperienze in questo ambito nasce il primo progetto che mette in rete chi produce, chi trasforma e chi distribuisce il cibo in chiave solidale. Centrale è l’inserimento in attività agricole e di ristorazione di persone che hanno una disabilità o un disagio, mettendo insieme servizi che puntino contestualmente al rispetto dell’ambiente e alla riabilitazione terapeutica.
Il progetto ha l’obiettivo di creare una rete di solidarietà e integrazione fatta da imprese agricole e cooperative sociali che promuovano un’alleanza tra produttori e ristorazione, includendo nel lavoro le fasce più vulnerabili e le persone a bassa contrattualità (sono coinvolti soggetti con disagi psichici, altri in uscita da casi di dipendenza, ex detenuti, disoccupati e vittime di tratta). Nasce così una micro-filiera basata sul concetto di sostenibilità, capace di moltiplicare attivamente gli sforzi a supporto dell’equità sociale.
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Il cibo viene venduto a privati e a strutture di ristorazione collettiva e scolastica. Il consumatore ha l’opportunità di conoscere le storie e i percorsi di quanti partecipano alle produzioni provenienti dall'agricoltura sociale. “Il Cibo Civile – illustra Francesco di Iacovo, docente dell’Università di Pisa e coordinatore del progetto – è un bene di relazione, uno smartfood di comunità e un’innovazione sociale guardata con interesse crescente da osservatori di ogni parte del mondo. Dalla Norvegia al Giappone, dalla Spagna al Belgio tutti riconoscono la creatività italiana nel rivoluzionare in modo semplice gli aspetti del quotidiano, offrendo risposte utili ai bisogni delle società”.
Alcune realtà parte della rete di Cibo Civile sono intervenute alla presentazione negli spazi del Fuori Expo della Regione Toscana illustrando la loro attività. Tra queste ricordiamo Ca’ Moro Social Bateau, un peschereccio-ristorante che galleggia ancorato alla Darsena Vecchia di Livorno, dove trovano lavoro i ragazzi down della cooperativa il Parco del Mulino; e Ticucinobio, che a Pisa si occupa di catering e banqueting a base di prodotti biologici provenienti da agricoltura sociale ed equosolidale.