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Al Sant’Anna la realtà virtuale è al servizio del patrimonio culturale

Si chiama eHeiritage il programma internazionale di 36 mesi finanziato dell’UE e realizzato, oltre che a Pisa, da un'università slovena e una romena

/ Redazione
Gio 5 Novembre, 2015

Prende il via alla Scuola Superiore Sant’Anna un progetto europeo per lo sviluppo e la tutela del patrimonio artistico per mezzo della realtà virtuale. Il progetto, avviato dall’Istituto di Tecnologie della Comunicazione, dell’Informazione e della Percezione (TeCIP), si chiama eHERITAGE (Expanding the Research and Innovation Capacity in Cultural Heritage Virtual Reality Applications), ed è finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma quadro Horizon2020, sotto la responsabilità scientifica di Marcello Carrozzino, ricercatore presso il Laboratorio di Robotica Percettiva del TeCIP.

Il gruppo di ricerca, composto dai ricercatori Marcello Carrozzino e Franco Tecchia, dal tecnico Chiara Evangelista e dagli assegnisti Cristian Lorenzini e Raffaello Brondi, avrà il ruolo di identificare e sviluppare soluzioni tecnologiche innovative per un’efficace comunicazione del patrimonio culturale. Le soluzioni saranno orientate sia ai luoghi culturali per eccellenza – come i musei – sia al pubblico in generale, attraverso l’uso del web e di app, con particolare riferimento a siti e beni culturali dei tre paesi coinvolti nel progetto, Italia, Slovenia e Romania.

L’obiettivo generale del progetto eHERITAGE – spiega Marcello Carrozzino – è quello di creare una forte e sostenibile ricerca che incoraggi e promuova la cooperazione nel campo della realtà virtuale e delle sue applicazioni al settore del patrimonio culturale. Con lo sviluppo di video e mediante l’utilizzo di simulazioni, il progetto sarà in grado di mostrare i benefici dell’utilizzo della ‘virtual reality’ per generare repliche digitalizzate 3D di edifici, oggetti e artefatti storici.

Il programma, che durerà 36 mesi e avrà un finanziamento di 280mila euro, vedrà impegnati la Scuola Superiore Sant’Anna e lo Jožef Stefan Institute (Slovenia), sotto il coordinamento della University of Transilvania of Brasov (Romania).