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All'Accedemia di Livorno giurano 104 nuovi allievi ufficiali

"Oggi non è più distinguibile la sicurezza interna dalla difesa avanzata" sottolinea il capo di stato maggiore Graziano dalla città che da oltre 130 anni ospita la Marina Militare

/ Redazione
Lun 7 Dicembre, 2015
Accademia di Livorno

Cerimonia di giuramento per gli allievi ufficiali dell'Accademia navale di Livorno. Tra i presenti il sottosegretario della Difesa, Gioacchino Alfano, e il capo di stato maggiore della Difesa Claudio Graziano, ricevuti dal capo di stato maggiore della Marina, Giuseppe De Giorgi e dal comandante dell'Accademia Maurizio Ertreo che ha dato lettura della formula del giuramento.

Hanno gridato "lo giuro" 104 allievi ufficiali della prima classe dei corsi normali, tra cui allievi provenienti da Algeria, Gibuti, Kuwait, Malta, Qatar, Perù, Somalia, Ucraina. "Voi avrete il privilegio di rappresentare la nostra Marina e la Nazione, siatene sempre degni. Ricordatevi che in Marina non si abbandona mai la nave e non si lascia nessuno in mare" ha detto De Giorgi rivolto agli allievi, inaugurando la cerimonia.

"Oggi gli scenari internazionali stanno cambiando repentinamente - ha detto Graziano nel suo intervento - con nuove minacce e nuovi rischi che vanno affrontati con risposte integrate e sistemiche ed in contesti internazionali con precisa dimensione interforze delle operazioni. La risposta militare è solo una componente e noi abbiamo il dovere di essere pronti ad affrontare queste nuove minacce - ha aggiunto - Oggi non è più distinguibile la sicurezza interna dalla difesa avanzata ed i nuovi rischi che provengono sempre più dall'arco di crisi del sud e del bacino del Mediterraneo ci impongono di rivedere il nostro apparato, cosi come stiamo facendo con il nuovo modello difesa e sicurezza promosso dal ministro Pinotti per poter disporre di uno strumento bilanciato ed integrato in modo da rispondere alle esigenze del Paese".

Il sottosegretario Alfano ha ringraziato la città di Livorno, che dal 6 novembre 1881 "sostiene e accoglie l’Accademia Navale", sottolineando come i presenti si siano "distinti per azioni compiute in particolari e delicate situazioni di rischio, azioni che hanno portato lustro alla Forza armata e al Paese, come il recupero dei naufraghi dal Norman Atlantic, le difficili operazioni subacquee correlate all'incidente della Costa Concordia e le attività in teatro operativo afgano".

 

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