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Allarme siccità: Bilancino è al minimo storico

L'invaso del Mugello che rifornisce Firenze, Prato e Pistoia è dimezzato e scende di due centimetri al giorno. Ridotto di 1/3 il livello dell'Arno. L'appello di Publiacqua: risparmiare l'acqua nelle case e costruire altre dighe per i momenti di crisi

/ Redazione
Mar 10 Dicembre, 2013
Lago di Bilancino
L’anno delle alluvioni e delle bombe d’acqua, che hanno messo in ginocchio Lunigiana e Liguria, sarà ricordato in Toscana anche come l’anno della siccità, la peggiore degli ultimi 60 anni. Colpa dei paradossi dei cambiamenti climatici, che si possono toccare con mano a Bilancino, l’invaso del Mugello che rifornisce la provincia di Firenze, Prato e Pistoia e che è a metà della sua capienza.
Da quando esiste la diga il livello del lago non era mai stato così basso e continua a scendere di 2 centimetri al giorno: 243 metri sul livello del mare contri gli abituali 252, 34 milioni di metri cubi d’acqua contro una media di 69.

Il motivo è semplice: non sta piovendo abbastanza.
“Siamo di fronte alla stagione più anomala dell’ultimo secolo – spiega il presidente di Publiacqua Erasmo D’Angelis – generalmente tra ottobre e novembre il lago arrivava quasi al colmo della piena, invece quest’autunno è mancata la ricarica e la scorta di piogge che garantiva una riserva anche per l’estate successiva”.
Sorgenti e fiumi sono in secca da settimane e le previsioni meteo non tranquillizzano. Per adesso il sistema Bilancino-Anconella sta reggendo bene e Publiacqua con una decina di autobotti va in soccorso delle zone più in difficoltà: Greve in Chianti e le zone collinari di Prato e Pistoia.

Per conservare le risorse idriche di Bilancino è stato ridotto di un terzo l’afflusso dell’acqua nell’Arno, ma i nodi verranno al pettine solo la prossima estate: se le precipitazioni rimanessero su questi livelli critici anche i rubinetti di Firenze potrebbero rimanere a secco.
L’appello di Publiacqua ai cittadini è sempre lo stesso: risparmiare le risorse idriche, evitando di innaffiare giardini e lavare le auto, ma la società pubblica che porta l’acqua nelle case di un milione e 300mila toscani lancia un appello anche agli amministratori pubblici. “Servono tanti altri Bilancino, nuove infrastrutture per conservare più pioggia per momenti di crisi come questa – sottolinea De Angelis – dalla diga di Gello a Pistoia ai due invasi nel Chianti, sulla Pesa e la Greve e sul Bisenzio, andrebbe anche sfruttata la grande riserva d’acqua sotto Prato.”

Una richiesta sottoscritta anche dal segretario generale dell’Autorità di bacino dell’Arno, Gaia Checcucci: “Abbiamo fronteggiato l’estate con un invaso pieno d’acqua che ci ha permesso di fronteggiare la scarsità di piogge, questa è la riprova che opere come Bilancino sono fondamentali, serve una politica di invasi distribuiti sul territorio, a partire da zone di sofferenza come il Chianti.”
Ma anche se partissero adesso, i lavori per creare nuove dighe non sarebbero mai pronti per la prossima bella stagione, per cui non resta che evitare in ogni modo di sprecare l’acqua nelle nostre case e sperare che ricominci a piovere.
intoscana
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