E' risaputo che lo sport migliora la salute muscolare e cardiovascolare, le capacità cognitive e la resistenza all’invecchiamento, ma dall'Università di Pisa arriva la scoperta che l'esercizio fisico fa bene anche a chi ha problemi di vista, perché le attività motorie agiscono anche sui processi di plasticità cerebrale, cioè la capacità dei circuiti del cervello di adattarsi in risposta agli stimoli ambientali.
Questo tema è stato affrontato dai ricercatori Claudia Lunghi dell’ateneo pisano e Alessandro Sale del Cnr di Pisa, focalizzando l’attenzione sul sistema visivo. La ricerca, pubblicata su Current Biology, riguarda in particolare un fenomeno chiamato rivalità binoculare.
“Abbiamo testato gli effetti di due ore di bendaggio di un occhio su 20 soggetti adulti in due diverse condizioni sperimentali: in una i soggetti stavano seduti durante le due ore di bendaggio e nell’altra pedalavano su una cyclette – prosegue Lunghi – I risultati sono sorprendenti: quando i soggetti svolgevano attività motoria gli effetti del bendaggio monoculare sono apparsi molto più marcati, con un notevole potenziamento della risposta agli stimoli presentati all’occhio che era stato chiuso rispetto all’analoga risposta osservata quando erano stati a riposo”.
Questi risultati hanno importanti applicazioni in campo clinico per una patologia molto diffusa e incurabile, l’occhio pigro o ambliopia, per cui l'esercizio fisico volontario si prospetta ora come una via promettente per stimolare la plasticità visiva in maniera fisiologica e non invasiva. Tuttavia i meccanismi alla base del fenomeno sono in fase di studio.