Innovazione/ARTICOLO

Architettura come controllo, il caso dei Territori occupati

Venerdì 4 e sabato 5 giugno a Siena un convegno internazionale e interdisciplinare in tema migrazioni e mescolanza delle etnie. Ospite d’onore, l’architetto israeliano Eyal Weizman

/ Redazione
Mar 10 Dicembre, 2013
Muro Israele
Sarà Eyal Weizman il protagonista delle due giornate di studio in programma domani e sabato prossimo al College Santa Chiara di Siena. “Sovranità, popolazioni, confini: governare la vita e la morte”, questo il titolo della due giorni, organizzata dalla facoltà di Lettere e filosofia dell'Università di Siena e dalla Scuola di dottorato in “Antropologia, etnologia e studi culturali”.

Un'occasione di confronto tra differenti discipline - antropologia, scienze sociali, scienze politiche, studi storici e architettura – per discutere, sia da un punto di vista storico che nell'analisi del presente, dell'evoluzione di concetti come sovranità, popolazioni e confini in diverse aree geografiche.

L’architetto Weizman, direttore del Centre for Research Architecture al Goldsmiths College di Londra, spiegherà come l'utilizzo degli spazi e l'architettura nei Territori occupati in Palestina siano divenuti uno strumento per esercitare il potere politico e il controllo sulle popolazioni.

Nel corso delle due giornate studiosi dell'Università di Siena e provenienti da Atenei italiani ed esteri affronteranno un ampio ventaglio di temi: per esempio la costruzione politica e legislativa del soggetto migrante o rifugiato, le relazioni di potere sui confini delle ex-colonie africane, ma anche lungo i confini nazionali degli stati europei; i tecnicismi e la burocrazia che conducono all'indifferenza morale e aprono la strada agli autoritarismi; l'etnicità, il genere e il folklore come strumenti di governo della differenza antropologica e culturale.

Gli interventi toccheranno i più vari contesti geografici, mettendo in luce le somiglianze dei fenomeni legati alle migrazioni e alla presenza di gruppi etnici diversi: attraverso le relazioni dei ricercatori si viaggerà da alcuni stati africani all'America latina, dalla Palestina all'Europa, fino ad un Centro di Permanenza Temporanea nella nostra Puglia, con un'analisi degli effetti nelle regioni del Sud Italia delle politiche e delle norme che regolano l'immigrazione nel nostro Paese.

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