Più attenzione ai territori fragili della Toscana. Strategie di rilancio per le zone periferiche della regione. La Giunta regionale ha approvato una delibera, su proposta dell'assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini, che indirizza parte dei fondi strutturali 2014-2020 nei territori toscani che sono lontani dalle principali vie di comunicazione, distanti dai servizi pubblici, con problemi di sviluppo economico e invecchiamento della popolazione.
Sono aree situate lungo l'arco appenninico come la Lunigiana, la Garfagnana, la Montagna Pistoiese, il Mugello, il Casentino e alcune zone della Toscana centro-meridionale. Riguardano una sessantina di comuni con una popolazione complessiva di 168 mila abitanti. In tal senso verrà costituito a breve un Nucleo tecnico operativo che raccolga le proposte dei comuni interessati al fine di riequilibrare i servizi-base e sviluppare le potenzialità del territorio.
"La strategia nazionale per le aree interne – spiega l'assessore Simoncini - prevede che, per le aree distanti dai centri di offerta dei servizi di base, sia avviata una progettazione territoriale sui temi dello sviluppo che affronti con azioni di cittadinanza i fattori di criticità che ne determinano la condizione di perifericità, prima di programmare interventi per lo sviluppo economico del territorio, con azioni di mercato. La legge di stabilità 2014 prevede uno stanziamento di bilancio: si tratta di circa 3 milioni a livello nazionale, per il 2014 e 43,5 milioni per il 2015 e il 2016, per finanziare interventi nei settori dei trasporti, della sanità e dell'istruzione che integrano gli interventi regionali con i fondi strutturali".