Oltre 600 operatori del settore hanno partecipato a Roboti-cARe, il primo congresso multidisciplinare d’Italia sulla chirurgia robotica, che si è svolto ad Arezzo, all’ospedale di San Donato, dal 12 al 15 aprile. Medici chirurghi, specialisti e specializzandi, oncologi, anestesisti, infermieri: un pubblico numeroso e attento che segna il successo della comunicazione e del dialogo applicati alle frontiere della nuova medicina. Il forum toscano ha riunito per quattro giorni grandi esperti nazionali e internazionali di urologia, ginecologia, otorinolaringoiatria, chirurgia generale e ortopedia, con l’obiettivo di condividere conoscenze e best practices sviluppate attorno ai robot chirurgici, come l’ultratecnologico Da Vinci.
"È importante confrontarsi tra le varie specializzazioni - spiega Michele De Angelis, primario di Urologia del San Donato - così com’è fondamentale essere aggiornati sui progressi della tecnologia: ogni giorno esce un software nuovo che consente di eseguire interventi complessi con più facilità. Per esempio, grazie alla precisione robotica si possono eliminare i tessuti cancerosi senza compromettere la funzionalità dell’organo in cui si è sviluppato un tumore. Oggi siamo agli albori, ma è una rivoluzione che cambierà sempre di più il modo di condurre gli interventi."
Roboti-cARe è stata l’occasione per fare il punto su tutte le più avanzate tecnologie, dagli strumenti a fibre ottiche ai chip video, in grado di rendere oggi gli interventi via via più precisi, riducendo al minimo il rischio di complicazioni per i pazienti.
Quattordici sono stati gli interventi eseguiti in diretta da équipe multiple: un impegno notevole, che ha visto in prima linea i medici del San Donato di Arezzo. Qui dal 2011 a oggi sono stati effettuati oltre duemila interventi di chirurgia robotica. Un settore che in Toscana vede in prima linea anche Pisa, Careggi e Grosseto.