Cultura/ARTICOLO

Arezzo nuova capitale dell’arte Quaranta artisti per "Icastica"

Fino al 31 ottobre l'arte contemporanea invade musei, palazzi, basiliche, piazze, vie e giardini della città per un evento irripetibile

/ Redazione
Ven 6 Giugno, 2014
Icastica

Quaranta protagonisti dell’arte contemporanea internazionale in 40 sedi tra musei, palazzi, basiliche, piazze, vie, giardini della città antica. Dal 15 giugno al 31 ottobre 2014 il centro storico di Arezzo è tutto ICASTICA, kermesse dedicata alle arti ed alla contemporaneità quest’anno alla seconda edizione. Il ritorno è in grande stile, sotto la direzione di Fabio Migliorati per l’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Arezzo, con la formula “arte contemporanea prestigiosa a raffronto con quella del Cimabue, di Piero della Francesca e di Giorgio Vasari”. La manifestazione si snoda lungo un percorso di 4 km nel centro della città, tra storia ed eventi. Mission: demusealizzare l’arte e scoprire un modo diretto di vivere con essa.

ICASTICA significa “arte di rappresentare la realtà”. Icàstico - aggettivo, dal greco εἰκαστικός «rappresentativo», derivazione di εἰκάζω «rappresentare» - vuol dire infatti rappresentazione efficace, incisiva, sintetica.

L’edizione 2014 s’incentra sul tema del rinascere, secondo il criterio della “crisi positiva”, documentata in catalogo Grafiche Badiali. Restart è il titolo, per un progetto che va dall’archeologia - calchi umani da Ercolano, mummie egizie, urne e ombre etrusche, reperti della Firenze del 1966 - al multiforme linguaggio dell’attualità - con i lavori di Rashad Alakbarov, Barry X Ball, Per Barclay, Robert Barta, Carlo Bernardini, Daniel Canogar, Yves Dana, Wim Delvoye, Tim Ellis, Paolo Grassino, Antony Gormley, Damien Hirst, Julie Legrand, Javier Marin, Andrei Molodkin, Richard Nonas, Michelangelo Pistoletto, Pedro Cabrita Reis, Andres Serrano, Studio AFA, Pascale Marthine Tayou, Michal Trpak, Tatjana Valsang, Costas Varotsos, Fabio Viale, Brigitte Zieger e la coraggiosa novità di Promenade (walk in progress dei giovanissimi artisti aretini Valentino Carrai-Luca Mauceri-Carlo Trucchi).

Il programma consta anche di eventi di architettura, musica, poesia, talk: dall’Orchestra Operaia fenomeno musicale dell’anno alla compiuta conoscenza dell’arte contemporanea di Angela Vettese. In programma anche un concorso di poesia tra i più interessanti autori d’Italia (con Feltrinelli Point di Arezzo) e uno di design sulla Proust di Alessandro Mendini (con Ordine Architetti PPC Provincia di Arezzo). Infine teatro e danza all’Anfiteatro romano: il grande Dario Fo, il fascino del pensiero tragico secondo Emanuele Severino e i due fratelli Philippe e Christophe Daverio in un inedito duo. Inoltre la più interessante compagnia di arte contemporanea italiana: l’Ater Balletto (progetto di Fondazione Toscana Spettacolo e Andrea Biagiotti, in collaborazione con Teatro Franco Parenti di Milano).

"La contemporaneità registra due divorzi – ha detto l’assessore alla cultura del Comune di Arezzo, Giuseppe Pasquale Macrì. Uno è tra potere e politica. L'altro è tra arte e bellezza. Il divorzio si è consumato quando l'artista si è stancato di questa compagna solo bella, l'arte appunto, perché non ne poteva più del distacco dalla realtà consumato da quest'ultima. L'artista ha voluto riappropriarsi della sua libertà anche rappresentando il caos e rifiutando un'arte cosmetica che nascondeva la bruttezza. Non interessano più le sculture levigate alla Canova quanto piuttosto l'arte che sanguina, compresi gli animali di Damien Hirst. Le viscere sono noi stessi, l'arte si è fatta cattiva e sgradevole per un mondo cattivo e sgradevole. Con una realtà di tale fattura, perché l'arte doveva coltivare sempre e solo il bello rinunciando alla sua icasticità?".

Il direttore del Teatro Franco Parenti, Andree Ruth Shammah, ha aggiunto: "il Teatro Franco Parenti è ad Arezzo perché la città ha dimostrato di avere un pubblico colto in questi anni che collaboriamo con Macrì, nel nostro girovagare per la Toscana. Ad Icastica questa estate portiamo il tema della crisi. Ricordo solo che la crisi è un'opportunità per gli artisti, in lingua ebraica antica significa: partire, partorire".

Informazioni:
www.icastica.it