Ad Arezzo sono state finalmente restaurate e riaperte le finestre circolari della parte superiore della navata centrale del Duomo, chiuse prima della Seconda guerra mondiale a causa delle infiltrazioni d'acqua piovana che mettevano a rischio gli affreschi. Si tratta delle vetrate sul lato nord-est che, come spiegato dal vescovo monsignor Riccardo Fontana, restituiscono al Duomo la luce che aveva prima della chiusura.
La soluzione contro le infiltrazioni d’acqua comportò infatti un notevole limite alla percezione della luce necessaria per illuminare gli affreschi della volta che decora la navata centrale, raffiguranti scene dell’Antico Testamento e realizzati da Guillaume de Marcillat, maestro di Giorgio Vasari e a cui si devono anche le vetrate policrome, e, da Salvi Castellucci.
L’intervento si è svolto a 37 metri di altezza, a sbalzo nel vuoto, agendo nel rispetto dei decori medievali. Scegliendo con l’occasione di garantire non solo la luce ma anche il ricambio dell’aria, grazie a tecnologie avanzate. I lavori sono stati seguiti dall’architetto Gianclaudio Papasogli Tacca. Il restauro viene presentato in previsione della maggiore festa della città, la Madonna del Conforto, che cade il 15 febbraio: nei dieci giorni previsti dalla tradizione, al via dal 6 febbraio, salgono al Duomo oltre cinquantamila persone. Quest’anno, inoltre, alla presenza di tutti i vescovi della Toscana, il 15 febbraio presiederà i festeggiamenti il cardinal Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza episcopale italiana.