Un robot in grado di apprendere in modo naturale che, anziché essere programmato, viene addestrato dai bambini proprio come farebbero con un animale domestico. Protesi umane in cartone, a basso costo, da inviare in zone critiche del mondo dove siano in corso guerre o emergenze umanitarie, ma da utilizzare anche come soluzioni temporanee da chi abbia subìto incidenti stradali, domestici o sul lavoro. Una "lana circolare" ottenuta dalla lana rustica toscana, finora mandata al macero, che possa trasformare gli scarti in capi di abbigliamento di alta moda o in elementi di interior design raffinato. Un trituratore personale che consenta a chiunque di riciclare i propri scarti plastici e preparare a casa (o in studio) il filamento per la stampa 3D. Statue e manufatti artigianali in cristallo scelti direttamente dai clienti, inviando un file di progettazione 3D agli artigiani del cristallo.
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Sono questi i cinque progetti italiani (di cui quattro tutti toscani) vincitori del bando OpenMaker, progetto finanziato dall'Unione Europea con l'obiettivo di innovare e rilanciare il settore manifatturiero, settore chiave dell’economia del nostro continente, ma anche uno dei più colpiti dalla crisi, grazie alla collaborazione tra imprenditori e innovatori, ricercatori e appassionati di tecnologie, che ha interessato, oltre al nostro Paese, anche Gran Bretagna, Spagna e Slovacchia. In totale, OpenMaker ha selezionato 20 progetti vincitori, cinque per ciascun Paese, che riceveranno fino a 20mila euro ciascuno e di mentoring per portare a compimento lo sviluppo del proprio prototipo nei prossimi 9 mesi.
In Italia, il concorso di idee ha raccolto circa trenta proposte che sono poi state esaminate da una giuria internazionale, insieme a quelle provenienti dagli altri tre Paesi coinvolti. Adesso prenderà il via il periodo di “supporto/incubazione” che andrà avanti fino al prossimo settembre.
Con il progetto OpenMaker, storia, know-how e tradizione della manifattura hanno l'opportunità di innovarsi e adeguarsi alle sfide competitive del presente, grazie allo scambio di sapere, alla condivisione e alla collaborazione tra imprenditori, professionisti e innovatori: piccole e medie imprese possono così uscire dalle proprie “mura” e sperimentare nuovi modi di lavorare e stare sul mercato.
Per informazioni:
https://florence.impacthub.net/