Due ginecologi aretini, Franco Lelli e Ciro Sommella, hanno realizzato un atlante per valorizzare la tecnica della laparoscopia in 3D. Franco Lelli è il direttore del dipartimento materno infantile della Asl 8 di Arezzo, e primario della ginecologia del Valdarno e ad interim di quella di Arezzo. Ciro Sommella è ginecologo e chirurgo all'ospedale della Gruccia del Valdarno.
Basterebbero le parole dell'introduzione al libro scritto a quattro mani per capire la forza di questa esperienza: “L'emozione di operare in tridimensionale. Il ginecologo che si trova immerso in un "viaggio" all’interno delle pelvi e riesce ad offrire il massimo della profondità tecnica sentendosi in perfetta simbiosi con le immagini tridimensionali senza soluzione di continuità tra operatore e operata. Con questa nostra proposta speriamo di riuscire a condividere l'entusiasmo, l'emozione e la prospettiva tecnologica che ci ha offerto la terza dimensione.”
ALCUNI DATI - Si pensi che nella casistica della Asl 8 di Arezzo. Interventi riguardanti l’utero, e tutta l’area pelvica, avvengono nel 20% dei casi con la tecnica robotica, ma nell’80% dei casi con la laparoscopia, metodologia ancora all’avanguardia in Italia e nel mondo.
LELLI E SOMMELLA - “La comparsa della tecnologia tridimensionale nell'ambito medico, dapprima con le apparecchiature ecografiche e poi con l'avvento della robotica e della laparoscopia tridimensionale – spiegano gli autori - hanno impresso una forte accelerazione alla chirurgia mininvasiva. La chirurgia robotica si è imposta come una chirurgia intuitiva che ha reso fattibili interventi complessi anche a chirurghi che non avevano un training di chirurgia endoscopica".
"Il vantaggio di questa tecnica - continuano Lelli e Sommella - è la riproduzione non speculare del gesto delle mani, la possibilità di magnificare l'immagine e la visione tridimensionale del campo chirurgico. Purtroppo la robotica è attualmente gravata da alti costi e da tempi di allestimento più lunghi rispetto alla laparoscopia. La comparsa di laparoscopi tridimensionali - sottolineano - rappresenta un giusto compromesso tra facilitazione chirurgica, mini invasività e costi accettabili".