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Assicurazioni auto, crollano i preventivi

Nonostante la crisi, gli italiani acquistano auto nuove preferendo il made in Italy. Il mercato va bene in Toscana, dove ci sono diversi picchi di vendite

/ Valentina Forza
Mar 10 Dicembre, 2013
assicurazione auto

Negli ultimi due anni in Italia la percentuale di vendite di auto nuove è rimasta pressoché invariata. Il 6% delle assicurazioni auto richieste sono per veicoli appena immatricolati. Di questi, il 26% sono stati prodotti nello Stivale. Il dato, nonostante sia in linea con quello del periodo precedente, era completamente inatteso in un momento di crisi per l’intero settore automobilitistico.

A elaborare lo studio è stato l’Osservatorio SuperMoney, portale per il confronto di polizze assicurative delle principali compagnie, da ConTe.it a Generali. Il campione preso in esame è composto da 500 mila automobilisti che, nel periodo di riferimento – quello compreso tra maggio 2012 e aprile 2013 – hanno richiesto sul sito un preventivo per l’Rca della propria macchina. I dati in entrata sul portale dimostrano come anche la media toscana rispetti in pieno quella nazionale.

Qui, sono il 5,84% le auto nuove acquistate nel 2012 e nei primi mesi del 2013, mentre il mercato automobilistico ha avuto un andamento ancora migliore nel periodo precedente, arrivando a toccare il 7,13% delle vendite tra il 2011 e il 2012. Il picco massimo, per quanto riguarda il 2012, si è registrato nel mese di ottobre. L’anno precedente, invece, ci sono stati ben due forti incrementi delle polizze auto associate a nuove immatricolazioni, entrambi con una percentuale molto vicina al doppio di quella nazionale (11,74% in agosto e 10,04% a dicembre).

“Quando abbiamo avviato la nostra analisi sul comportamento d’acquisto degli italiani in fatto di auto, ci aspettavamo di tuffarci nell’ennesimo bagno di sangue – commenta Andrea Manfredi, Amministratore Delegato di SuperMoney -. Ci siamo, invece, ritrovati nel mare calmo della sera, ovvero in una confortante stabile sobrietà. Sicuramente non c’è da fare salti di gioia, ma non riscontrare trend negativi è una notizia confortante, in questo momento: a differenza dei bollettini di guerra cui siamo abituati dal fronte dell’industria automobilistica italiana, i nostri dati confermano stabili le percentuali del nuovo, del made in Italy e del tipo di modelli prediletti”.

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