Cultura/ARTICOLO

"Attimi Fondamentali" al Museo Marino Marini

In mostra Riccardo Benassi, Piero Frassinelli/Superstudio e una personale di Chiara Camoni

/ Redazione
Mar 10 Dicembre, 2013
Riccardo Benassi, Attimi Fondamentali, 2011
Non è forse vero che per capire cosa sta succedendo di nuovo oggi sarebbe utile sapere che cosa era "eterno"ieri, e come mai non lo è più? (Slavoj žižek)

La mostra Attimi fondamentali Dal 22 gennaio al 19 febbraio non tenterà di rispondere a quesiti lontani ma piuttosto dimostrerà come non è necessario rispondere a domande ormai decadute.
Il tempo è il fulcro generatore della ricerca di riccardo benassi, e viene sviluppato dall'artista attraverso soluzioni sonore, architettoniche e linguistiche. piero frassinelli, componente di superstudio, impersona quella che oggi potremmo definire la "coscienza antropologica" alla base del gruppo di architetti radicali composto da adolfo natalini, cristiano toraldo di francia, roberto magris, gian piero frassinelli, alessandro magris, alessandro poli (1970/72).
La mostra attimi fondamentali, curata da alberto salvadori, si sviluppa nella parte centrale della cripta del museo marino marini e prende origine dal paradosso che lega piero frassinelli a riccardo benassi, facendo convivere gli ultimi esiti della teoria originata dal monumento continuo di superstudio con l’ipotesi lanciata da benassi: come ogni monumento sia in fondo una sofisticata forma di ritardo che ci permette di essere sempre puntuali. attimi fondamentali nasce dunque dall’esigenza dell’artista di riattualizzare e trascrivere nel presente forme di pensiero provenienti da un passato apparentemente remoto.
Nel 2010, piero frassinelli ha realizzato i tre film mancanti degli atti fondamentali (1972/73) di superstudio: educazione, amore, morte, prodotti dalla fondazione biennale di san paolo del brasile, sulla scorta dei testi e delle immagini originali. a seguito di questo lavoro ha inoltre realizzato una nuova serie di fotomontaggi che intendono aggiornare nelle problematiche la vena critica e il sarcasmo che caratterizzava negli anni 70 e 80 il lavoro di superstudio.
Contemporaneamente nel 2010 riccardo benassi è intento a sperimentare con lo spazio ripetititititivo, un environment sonoro composto unicamente da feltro sintetico e endless audio tapes: uno spazio che celebra l’ingresso di un atto di vita (il pubblico, le persone) in una sentenza di torpore come l’architettura. con spazio ripetititititivo l’artista indaga il dato ‘temporale’ insito nel progetto architettonico, proponendo la fuggevolezza come antidoto al metodo dilatorio dei grandi cantieri.
Attimi fondamentali è una compressione spazio temporale in cui, per la prima volta, sarà possibile assistere alla versione finale editata da piero frassinelli degli atti fondamentali e un suo corrispettivo sensoriale proposto da riccardo benassi, un unico ambiente sonoro visivo che propone una passeggiata nella cripta guidata da sentieri di feltro.

Chiara Camoni: "Nell'ordine del discorso" dal 22 gennaio al 19 febbraio 2011.

Si presenta come una mostra anomala, almeno per quanto riguarda i ruoli ed i rapporti. chiara camoni, artista, e chris sharp, critico e curatore indipendente, si incontrano circa un anno fa, in occasione della pubblicazione del catalogo “la buona vicinanza”.
Nasce così un intenso confronto artistico e teorico che coinvolge anche un altro artista, luca bertolo, e che dà origine ad un dialogo incentrato sul tema del rapporto tra artista e curatore.
Le opere presentate da chiara camoni in questa mostra presuppongono un’operazione curatoriale più o meno evidente, ma in ogni caso gestita dall’artista stessa: ne sono esempio i disegni della serie “capolavori” realizzati da sua nonna ines bassanetti, le sculture e le installazioni che comprendono oggetti trovati, interventi di altri artisti o esplicite citazioni, le “copie dal vero” di opere del passato.
La collaborazione con altre persone e l’appropriazione di processi naturali e temporali, allargano il concetto di autorialità e lo rendono permeabile.
“Diverse mie opere sono state realizzate e condivise con altre persone, non necessariamente artisti. l’autore è per me una sorta di contenitore: posso essere io, io con altre persone, o non essere io, delegando ad altri. a volte costruisco situazioni in cui l’opera si fa da sé, o è già pronta, come nel caso degli oggetti trovati. ci sono cose che si mettono nella sequenza giusta e a quel punto non è importante sapere a chi appartengono o chi le ha realizzate. funzionano e basta. il caso, la natura ed il tempo a volte lavorano per me meglio di quanto io stessa possa fare.” (chiara camoni)
Parte integrante della mostra sarà la performance di chris sharp e luca bertolo: curatore e artista proporranno “un vero falso dialogo” impersonando ciascuno il proprio ruolo.
Il dialogo, avvenuto in precedenza, ruota attorno al progressivo annullamento della distinzione tra artista e curatore (argomento che attualmente anima uno dei dibattiti internazionali più interessanti) e indaga il concetto di potere, inteso nell’accezione di “potere di trasgressione”, storica prerogativa dell’artista. le ipotesi di partenza sono, da una parte, che tale potere costituisca un bene sociale da preservare e, dall’altra, che tale potere tenda a dissolversi se distribuito tra più “attori”.

Per informazioni:
http://www.museomarinomarini.it/