Esplorare le profondità marine del Tirreno con uno sciame di robot autonomi alla ricerca di tesori archeologici dimenticati. Vivere l'esperienza dell'Annunciazione del Beato Angelico toccandola con mano perché riprodotta in una dimensione tridimensionale. Con i progetti Thesaurus e T-VedO la Toscana si candida a regione leader in Europa per il programma Horizon 2014-2020. Thesaurus e T-VedO sono due progetti ambiziosi finanziati dalla Regione con 2 milioni e 350 mila euro che gettano una luce sul futuro della cultura in Toscana. I risultati, presentati nell'aula magna del rettorato dell'Università di Firenze in piazza San Marco, sono frutto della collaborazione tra l'ateneo fiorentino e quello pisano.
THESAURUS - Il progetto Thesaurus ha realizzato tre robot subacquei in grado di esplorare fondali fino a 250 metri di profondità. I robot hanno già raccolto informazioni per oltre 120 ore di missione e “hanno reso possibile – spiega Benedetto Allotta del Dipartimento di Ingegneria Industriale dell'ateneo fiorentino – la ricostruzione virtuale di relitti presenti nell'arcipelago toscano e la creazione di una database consultabile online”. I robot resteranno a disposizione della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana che potrà impiegarli in futuro per nuove indagini. Si pensa a future missioni nei fondali davanti a Livorno e intorno all'Isola d'Elba.
T-VEDO - Il progetto T-VedO è rivolto alle persone con problemi di vista. Sostenuto dall'Unione Italiana Ciechi, permette di realizzare a costi ridotti dei bassorilievi tattili partendo dalle immagini digitali delle opere pittoriche. Il calcolatore ricostruisce in 3D il dipinto seguendone prospettiva e sfumature dei colori. Sorprendente la riproduzione de “L'Annunciazione” del Beato Angelico, in mostra al museo di piazza San Marco a Firenze. La creazione in bassorilievo è sistemata accanto all'originale in maniera tale che una persona cieca o ipovedente possa toccarla e “provare” l'esperienza artistica. E' stata fatta una copia in 3D anche della “Guarigione dello Storpio e Resurrezione di Tabita” di Masolino da Panicale, dipinta nella Cappella Brancacci nella Chiesa del Carmine.
Racconta la responsabile del progetto Monica Carfagni: “Per lavorare al meglio è stato fondamentale confrontarsi con un gruppo di persone con disabilità visiva. Con l'impegno del metodo assistito sarà possibile estendere la riproduzione tattile in tutte le opere rinascimentali a costi molto contenuti. Un risultato formidabile di grande valore sociale”. Soddisfatta anche la soprintendente del polo museale fiorentino Cristina Acidini: “A Firenze vengono turisti da tutto il mondo per godere del nostro straordinario patrimonio artistico. Bisogna fare in modo che questa grandezza possa essere fruibile a quante più persone possibili. Le mediazioni evocative del progetto T-Vedo, rivolto ai non vedenti, va nella direzione giusta”.
“Dietro questi progetti – ha concluso Marco Masi, coordinatore dell'Area Ricerca della Regione Toscana – ci sono i migliori ricercatori delle nostre università. Abbiamo intenzione di investire ancora più risorse a sostegno dei dottorati, della ricerca e del tutoraggio in versione europea”.
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