Cultura/ARTICOLO

"Ballads" di Marco Paoli

Alla galleria Bagnai di Firenze in mostra fino al 31 marzo 2010

/ Redazione
Mar 10 Dicembre, 2013
‘Ballads’ di Marco Paoli
BALLADS è un atlante personale, è il racconto di un lungo viaggio, intrapreso da tempo, che ha dato vita, grazie all’insaziabile necessità di Marco Paoli di esplorare il mondo, a un incredibile archivio visivo fatto di volti, particolari, città, situazioni e scenari diversi, accordati sul ritmo lento e riflessivo proprio della ballata. La musica è l’altra passione dell’artista e in questi lavori emerge con forza.

“Corrisponde il lavoro di Marco Paoli - sottolinea Philippe Daverio nella sua presentazione - ad un’intrigante scommessa: può la fotografia assumere l’incertezza della memoria?” In questo senso Marco Paoli gioca con la memoria, con la visione onirica degli oggetti. Le opere qui esposte sono il frutto di procedimenti di sovrapposizioni multiple di immagini, sia scattate in giro per il mondo sia di suoi dipinti realizzati con stratificazioni di cere di natura diversa, sulle quali poi l’artista ha agito con un delicato e attento montaggio digitale. E le fotografie che vediamo, perché questo è il risultato finale, hanno la densità materica e cromatica della pittura. “Pittura e fotografia dunque – scrive Daniele De Luigi - un’unione che ha innumerevoli precedenti in tante forme diverse, ma che trova qui, in BALLADS, un esito piuttosto singolare.”

Il mondo di Marco Paoli è un turbinio di apparizioni, di immagini dense e trasparenti allo stesso tempo, fatte di tanta ricerca. Sono storie che si possono leggere a più livelli che Rory Cappelli paragona a un haiku, forma giapponese di meditazione estetica che regala momenti di assoluto godimento. Così tra le varie BALLADS si percepisce Bombay, si intuisce lo scenario di un arrivo in treno alla Stazione Termini a Roma, oppure l’aeroporto di Francoforte con le sue piste di atterraggio, Cuba con le tre figurine ritagliate delle ballerine all’Havana, le giostre a Delhi, Madras, lo spazio dinamico di New York ma anche composizioni di fiori, di rose, quelle che Marco ha coltivato con cura e ha catturato con il suo obiettivo.

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