In Toscana aumenta l'emergenza legata ai fabbisogni alimentari delle famigllie. E' quanto è emerso nel corso di un convegno organizzato il 20 febbraio dall'Ente Cassa di Risparmio di Firenze e Banco Alimentare della Toscana.
Le richieste di aiuto sono in continuo aumento anche da quei settori sociali che, fino ad oggi, non sembravano toccati dall’emergenza proprio mentre i fondi a disposizione diminuiscono, a cominciare dal Pead (Programma Europeo di Aiuti Alimentari agli Indigenti), non più attivo da gennaio, ed anche sul fronte italiano i tempi burocratici, per stabilire con certezza le modalità dei fondi di aiuto agli indigenti, non sono chiari: “I nostri tempi invece – afferma Carrai, presidente del Banco Alimentare – stringono, abbiamo più di 40 strutture in lista d’attesa che chiedono il sostegno del Banco e già ce ne sono 570 convenzionate; le persone assistite sono state oltre 101.300 nel 2013 ed il cibo raccolto sembra davvero non essere mai sufficiente nonostante superi, annualmente, le 3.100 tonnellate. Di fronte a questa situazione abbiamo pensato di coinvolgere i nostri interlocutori come le istituzioni e chi ci ha sempre dato un aiuto ma anche chi può dare un ulteriore giudizio sul nostro operato”.
Un convegno insomma, che oltre a fare il punto sulle richieste di cibo da parte di famiglie in difficoltà, ha avuto lo scopo di riaccendere l'attenzione dei media su un tema di centrale importanza e spesso poco trattato e di cercare un maggior coinvolgimento delle istituzione e partner privati sul problema alimentare in Toscana.
In tema di volontariato e interventi socilie, oltre a Giampiero Maracchi, presidente dell'Ente Cassa di Risparmio di Firenze, è intervenuto anche l’onorevole Federico Gelli, presidente Cesvot, realtà molto vicina al Banco, che ha affermato: ““Farsi carico dell’emergenza alimentare è questione che non deve riguardare soltanto il mondo del volontariato, serve l’impegno da parte di tutti. Dalle istituzioni, nella capacità di investire in un percorso di partecipazione e condivisione nell’affrontare l’emergenza, al privato che deve essere messo in condizione di poter offrire in modo sistematico ciò che altrimenti andrebbe sprecato. Noi come Cesvot, continueremo a fare la nostra parte”.
Tra i relatori Stefania Saccardi: “è con gioia e senza retorica che faccio qui la mia prima uscita ufficiale da Vicepresidente della Regione Toscana. I progetti sui quali ho lavorato in questi anni al comune di Firenze sono quelli che porterò avanti ed amplierò nel mio nuovo incarico in Regione. Non riuscire a recuperare il cibo è un atto di immoralità che non possiamo e non dobbiamo permetterci”.
Il convegno è stato anche l’occasione per ringraziare i privati e la grande distribuzione che collaborano con il Banco, sono infatti quasi 30.000 le porzioni di cibo in esubero recuperate dalle mense aziendali, ed anche per presentare nuovi progetti che potrebbero rivelarsi davvero decisivi. Senza dimenticare i percorsi educativi contro la cultura dello spreco a favore di quella del bisogno: “dobbiamo avere a cuore solo il rischio di non poter riuscire ad andare incontro ai bisogni di chi si rivolge alle strutture caritative e la realtà di adesso ci dice che non possiamo stare tranquilli. Di fronte a questo – prosegue Carrai – noi non abbiamo risorse da spendere se non quelle del nostro generoso impegno. Dobbiamo trovare nuove forme e modi per aiutare questa gente e non attraverso un discount per i poveri ma attraverso lo spirito di sussidarietà che, fin dall’inizio ovvero 19 anni fa, ha animato il Banco”.