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Bando Lucchini, è tutto rimandatoIl ministero concede una settimana

Le otto offerte sono incomplete. Si giocherà a carte scoperte a partire dal 20 marzo. L'altoforno di Piombino dovrebbe rimanere acceso con l'ordine di 35mila tonnellate di minerale

/ Redazione
Gio 13 Marzo, 2014
lucchini

Alla fine la stretta finale sulla Lucchini non c'è stata. Le otto società interessate al futuro dell'acciaieria sono arrivate con il fiato corto alla scadenza del bando di gara. Le offerte presentate erano tutto incomplete. Il ministero dello Sviluppo economico non ha potuto fare altro che prenderne atto e concedere un'altra settimana di tempo, fino al 20 marzo, per l'integrazione. Da allora potrà partire la due diligence e la presentazione dell'offerta vincolante, comunque entro e non oltre il 30 aprile.

''Dal 20 marzo le carte saranno scoperte, saranno più chiare le offerte reali ma anche le responsabilità dei ritardi'', affermano il segretario Fim Cisl Marco Bentivogli e il coordinatore nazionale Fausto Fagioli dopo l'incontro con il viceministro Claudio De Vincenti.

Questa notizia dà un po' di respiro all'altoforno di Piombino. C'è l'impegno, infatti, a ordinare una nave di minerale da 35mila tonnellate, in modo da consentire di mantenerlo acceso e arrivare a fine aprile. “De Vincenti ci ha confermato che ha invitato il commissario a pagare la nave”, dicono i sindacati. Ma l'ordine del minerale è sottoposto al recupero da parte del commissario Piero Nardi dei nove milioni dai residui di cassa.

Intanto rimane sul piatto la proposta di Smc, la società araba, che rimane la più convincente perché è l'unica che dice di garantire anche i livelli occupazionali attuali. Intorno alla Lucchini girano 4000 lavoratori e relative famiglie. Nel frattempo si registra un botta e risposta sull'annunciata ricapitalizzazione con le conseguenti garanzie finanziarie. Il ministero ha inviato una lettera ai rappresentanti di Smc che avrebbero replicato: non ci sono obblighi di questo tipo durante al fase delle offerte vincolanti. Una risposta che suonerebbe come un mezzo passo indietro.