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#BaratTiAmo, 150mila euro di danni alla zona archeologica di Baratti

Dal sopralluogo della Parchi della Val di Cornia emerge una prima stima sui danni all'area etrusca di oltre 2500 anni fa

/ Redazione
Mar 3 Novembre, 2015
Parco archeologico Baratti

Un danno naturalistico e storico quello che ha subito Baratti lo scorso 28 ottobre. Gli archeologi, i tecnici e gli operatori della Parchi Val di Cornia SpA - società che gestisce, tra gli altri, anche il Parco archeologico di Baratti e Populonia - stanno proseguendo nei sopralluoghi per verificare le condizioni strutturali dei monumenti, con il fango che ancora copre tombe, percorsi e aree archeologiche e per ricostruire percorsi di visita e recinzioni. Da una prima sommaria stima effettuata dai tecnici dell'azienda i danni sono da quantificare in circa 150 mila euro.

Le condizioni. Dal controllo è emerso che, fortunatamente, le strutture dei monumenti all’interno del parco non hanno avuto danni rilevanti, anche se le principali criticità riguardano la via della Romanella, che è stata letteralmente devastata lungo tutto il suo percorso e che presenta in alcuni tratti voragini profonde anche due metri, e gli edifici industriali, dove sono crollati tratti di mura antiche.

Nell'area dell’acropoli non si registrano fortunatamente danni importanti alle strutture, se non crolli minimi molto localizzati. Purtroppo però un alto strato di fango ed evidenti erosioni hanno modificato il profilo con pietriccio e terra.
Nell’area delle necropoli invece il problema più evidente è l'accumulo di strati limosi lungo i percorsi e nelle strutture tombali. Alla necropoli delle Grotte, nel piazzale della ‘Cava grande’, si evidenziano rischi di crolli dalle pareti per blocchi che presentano lesioni.

"I principali danni registrati - spiega il Comune di Piombino in una nota - sono di carattere infrastrutturale in particolare a strade, recinzioni e percorsi di visita. L'opera maggiore sarà quella di rimozione del fango e del pietrame da monumenti e strutture, ricostruire la sentieristica e le recinzioni prevede un lavoro impegnativo che è necessario iniziare da subito per dare una nuova vita al Parco dopo i danni subiti da questa alluvione".

"Proprio per questo - prosegue la nota - è intenzione della Società organizzare appena possibile delle giornate di intervento #sulemanicheperbaratti per rimuovere il fango con l’aiuto di tutti coloro che vorranno dare il loro contributo". Come inToscana.it rinnoviamo l'invito a mantenere alta l'attenzione sulla situazione condividendo - via mail o sui social di inToscana - i vostri ricordi, pensieri o semplicemente foto e frasi con l'hashtag #BaratTiAmo.

 

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