Sabato 3 ottobre ha aperto a Barga il Museo multimediale delle Rocche e Fortificazioni della Valle del Serchio, un allestimento che è un viaggio per immagini, musica e testi nel territorio della valle, creato da un gruppo di ricerca universitario specializzato in discipline audio-visive e multimediali, coordinato dalla professoressa Sandra Lischi con la collaborazione del dipartimento di Civiltà e forme del sapere dell’Università di Pisa.
Unico nel suo genere, il museo valorizza il bacino della Valle del Serchio attraverso i suoi siti di incastellamento, dando a chi lo visita uno strumento di documentazione storica, ambientale e artistica di un’area ricca di cultura, natura e leggenda. L’allestimento offre una visione in cui le parole appaiono come tracce informative discrete: scritte sullo schermo, scorrono parallele alle immagini senza sovrapporsi al flusso visivo. Nell’oscurità appaiono pievi, ponti, colline, fortezze, boschi, ma anche un paesaggio umano fatto di antichi mestieri, memorie, tradizioni e ritratti degli abitanti. Nel centro della sala il tavolo interattivo consente, presa visione del complesso del territorio, di scegliere il proprio percorso o di interromperlo e modificarlo.
“Il nostro gruppo ha lavorato sui diversi aspetti del progetto, cercando di costruire una presentazione non rigidamente didascalica o classicamente documentaristica – commenta la professoressa Lischi –, ma basata sui percorsi consentiti dalla combinazione di immagini, suoni, testi scritti e dispositivi interattivi. In stretta collaborazione coi committenti ha realizzato un allestimento che contempla un viaggio per immagini nei vari aspetti del territorio, concepito per una visita che, grazie a un tavolo interattivo, offre la possibilità di percorrere più itinerari”.
Il team che ha curato l’allestimento è composto da Gianluca Paoletti e Andreina di Brino, entrambi dottori di ricerca all’Università di Pisa in Storia delle arti e dello spettacolo; Marco Bigliazzi, laureato in Storia dell’Urbanistica; e Giuseppe Cassaro, laureato in Cinema, teatro e produzione multimediale. La ricerca dovrebbe proseguire con un ampliamento e un’ulteriore articolazione degli spazi espositivi.