Una notte dal profumo artistico quella appena passata per Firenze: dopo 2 anni e 6 mesi di intenso lavoro, la spettacolare Porta Nord del Battistero è finalmente stata trasportata al nuovo Museo dell’Opera del Duomo, dove potrà essere ammirata da tutti a partire dal 29 ottobre.
Era il 1401 quando Lorenzo Ghiberti, sfidando artisti del calibro di Filippo Brunelleschi, si aggiudicò il concorso indetto dall’Arte di Calimala per la realizzazione dell’opera. Aiutato dal padre orafo e da un giovanissimo Donatello, Ghiberti riuscì a completare l’imponente creazione nel 1424, rappresentando le storie del Nuovo Testamento.
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Oggi, a quasi 600 anni da quel momento, la Porta Nord è tornata all'antico splendore, grazie alle operazioni di restauro intraprese nei laboratori dell’Opificio delle Pietre Dure: in questo modo l ’originale doratura è nuovamente visibile nei rilievi scultorei delle 28 formelle, nelle testine di Profeti e Sibille e nel fregio a motivi vegetali e animali.
È proprio dal laboratorio di restauro che alle 21 di giovedì 10 settembre è partita la spedizione speciale che ha trasferito la Porta di Ghiberti al nuovo Museo dell’Opera in Piazza Duomo, che sarà inaugurato il 29 ottobre prossimo. Un viaggio per ognuna delle due ante di 4 tonnellate, peso a cui va aggiunto quello delle “gabbie” metalliche progettate per sostenerle e proteggerle, per un totale di circa 7 tonnellate.
Il restauro - assieme alla realizzazione di una copia della Porta Nord che sostituirà l’originale in Battistero - è stato interamente finanziato con fondi privati messi a disposizione dall'Opera di Santa Maria del Fiore e dalla Guild of the Dome Association, di cui fanno parte imprenditori di tutto il mondo.