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Beni culturali da valorizzareAccordo ministero-Regione

Un gruppo tecnico condiviso preparerà entro fine settembre un piano per attrarre ancora più turisti nei piccoli e grandi musei che compongono l'immenso patrimonio culturale toscano

/ Redazione
Mer 28 Maggio, 2014
giardino di boboli

Il ministero della Cultura e la Regione lavoreranno insieme per valorizzare l'immenso patrimonio toscano. Si parte dai grandi centri attrattori: Giardino dei Boboli, Palazzo Pitti per Firenze, Museo di Santa Maria della Scala a Siena, Piazza dei miracoli a Pisa, Ville medicee. Per poi coinvolgere altre strutture meno conosciute. Questi i contenuti dell'accordo sottoscritto a Roma tra il ministro della cultura Dario Franceschini e il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi.

La firma dà il via ad un gruppo di lavoro tecnico, che sarà nominato entro una settimana, costituito da 6 esperti (di cui tre proposti dalla Regione e altri dal ministero) che non percepiranno alcun compenso, rimborso o indennità. Entro il 30 settembre prossimo predisporranno un piano operativo per la valorizzazione del nostro patrimonio culturale.

In Toscana ci sono circa 500 musei, la metà dei quali sono di piccole dimensioni, ma insieme raccolgono oltre 15 milioni di visitatori con 73 musei che vantano tra le 20.000 e le 200.000 visite all'anno. Oltre un terzo dei visitatori viene a conoscenza dell'esistenza del museo che poi visita soltanto al suo arrivo nella città che lo ospita. Ci sono quindi ampi margini di miglioramento per far sì che il patrimonio culturale toscano sia ancora più conosciuto e visitato.

La firma dell'accordo di Roma impegna la Regione a destinare a questo scopo 30 milioni di euro di Fondi comunitari che serviranno "per promuovere i percorsi tematici, rafforzare i sistemi museali e ridurre la frammentazione nella loro gestione, valorizzare gli itinerari di valenza turistico culturale anche in riferimento al turismo scolastico, costituire un sistema regionale tematico dell'archeologia e uno dei musei scientifici". Per il ministro Franceschini si tratta "di un importante passo in avanti per superare la frammentazione dell'offerta culturale italiana. Questo accordo sarà usato come modello da estendere anche nelle altre regioni italiane".

intoscana
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