Un libro sotto braccio camminando per i boschi, e i pensieri che vagano liberi. Così, pare facesse Niccolò Machiavelli, esule nel suo podere dell'Albergaccio, in Sant'Andrea in Percussina, a San Casciano Val di Pesa, poco fuori Firenze. Così, sono invitati a fare i visitatori che passano di qui. Questa l'idea realizzata da un gruppo di abitanti della zona, desiderosi di valorizzare questi luoghi ricchi di storia e cultura: nasce così la prima 'biblioteca di strada' del Chianti, ovviamente dedicata all'autore del Principe che qui completò la sua opera di cui si sono tenute le celebrazioni per i 500 anni.
I libri sono a disposizione di tutti, a titolo gratuito, presso una teca realizzata da due con il legno di vecchi pancali. Ci si può sedere a leggere vicino alla casa di Machiavelli oppure camminare per boschetti e colline con il libro nello zaino alla ricerca del luogo giusto per immergersi nella lettura. A disposizione di lettori, escursionisti e visitatori anche un libretto su cui lasciare i propri pensieri.
''L'idea - racconta Silvia Nanni, architetto, promotrice della libreria insieme a Carlo Niccolini, Annette Fitz e Salvatore Grieco - è nata a tavola, a cena con l'intento di fare un'iniziativa di valorizzazione dei luoghi in cui viviamo e a cui siamo molto affezionati. Avevamo visto che in Europa sono molto diffuse queste librerie di strada e ci sembrava una bellissima idea. Inoltre, coincideva con le celebrazioni per la scrittura del Principe''.
La teca, simile ad una casetta-rifugio per gli uccelli, è proprio accanto alla casa-museo di Machiavelli che si può visitare su appuntamento (machiavelli@giv.it oppure il numero telefonico 329 9648121). il podere è oggi proprietà del Gruppo Italiano Vini che l'ha accuratamente restaurata dopo averla acquisita dagli ultimi eredi, la famiglia Serristori. Le stanze in cui abitò lo scrittore sono ben conservate e di grande interesse: si possono vedere lo studio con il grande camino, le sale, l'ampia cucina e le cantine con le antiche botti in quercia. All'Albergaccio, nel 1512 e dal 1513 in poi, Niccolò Machiavelli visse confinato, alternando l'esercizio delle lettere - qui completò la stesura del Principe - alla cura dei campi, e trovando svago alla famosa Hosteria, oggi ristorante, dove si narra trascorresse le ore a giocare a tric-trac con l'oste e un macellaio del posto e che poteva essere raggiunta attraverso un corridoio sotterraneo.