Promuovere una piattaforma comune e competenze condivise nel campo della biologia computazionale, settore nuovo e interdisciplinare che si occupa di informatica applicata alla biomedicina.
E' l'obiettivo del Bioinformatics Roadshow, un appuntamento che porta per la prima volta a Firenze i massimi esperti internazionali del settore, provenienti dall'European Bioinformatics Institute, dallo Swiss Institute for Bioinformatics, (SIB), dall'European Patent Office, dal Brenda Project, ospiti del Dipartimento di Farmacologia preclinica e clinica e della Scuola in Sistemi Complessi dell'Università di Firenze.
"Negli ultimi dieci anni la capacità di sintetizzare i singoli geni su un microchip e studiarne il funzionamento ha aperto nuove prospettive per la lettura del libro della vita - spiega Duccio Cavalieri che è l'organizzatore locale dell'iniziativa - Oggi il mezzo principale per trasformare queste informazioni in conoscenza è l'applicazione della bioinformatica alla genomica funzionale e strutturale. Questi studi stanno sempre più rivoluzionando l'approccio alle analisi sul vivente, incluse quelle mirate alla scoperta di nuove terapie e di nuovi farmaci. L'obiettivo è quello di creare anche in Toscana un luogo di confronto e incontro su queste nuovissime competenze e formare i giovani ad un nuovo linguaggio, in un settore a cui le maggiori istituzioni internazionali stanno indirizzando grandissima parte della loro ricerca".
A conclusione si svolgerà anche un workshop (venerdì 9, ore 15, complesso di viale Morgagni, 40) intitolato "Systems Biology a path to personalized cancer treatment". L'incontro interdisciplinare - a cui partecipano studenti e dottorandi provenienti anche dalle Università di Pisa, Siena, Padova e Modena - prevede, infine, una tavola rotonda su "La bioinformatica come via alla terapia personalizzata del cancro".