Temperature molto basse - fino a meno 10.5 gradi al Giogo - ma anche il sole: così stamani si è svegliata Firenze e provincia. Situazione analoga in altre città della Toscana, dopo una domenica contrassegnata da precipitazioni nevose sparse in diverse province. Proprio la neve ha consigliato più Comuni a emettere un'ordinanza di chiusura delle scuole oggi: così nel Senese, nell'Aretino, in provincia di Pisa e Livorno, e nel Grossetano.
In Maremma nella notte interventi dei vigili del fuoco a causa del ghiaccio: soccorsi due camionisti rimasti bloccati, uno fra Montenero e il Casalino, un altro sulla strada panoramica di Castiglione della Pescaia e recuperate alcune auto nei comuni di Pitigliano, Scansano e Semproniano. Ieri la Regione ha prolungato il codice giallo fino alla serata di oggi, causa neve, forte vento di Grecale e mari mossi.
In provincia di Arezzo la notte scorsa ha continuato a nevicare su tutti i passi di Casentino e Valtiberina senza tuttavia provocare ulteriori chiusure dopo quelle decise per i passi della Calla e di Mandrioli, quest'ultimo interdetto al traffico già da alcuni giorni per una frana già da alcuni giorni. Strade chiuse ai mezzi di peso superiore alle 7,5 tonnellate anche se la polizia stradale non esclude una prossima riapertura. In pianura è stato il ghiaccio a provocare disagi con scuole aperte nel capoluogo e chiuse in alcuni centri del Casentino e in sette comuni della Valdichiana. Non si registrano incidenti.
Permane il divieto di circolazione ai mezzi pesanti su strade e autostrade fuori dai centri abitati di Firenze e altre province. Per le prossime ore, spiega la protezione civile della Metrocittà di Firenze, previsto un ulteriore calo delle temperature: massime intorno allo zero in pianura.
Dai cappotti per i baby vitellini alle coperte per le verdure fino alle torce anti gelo per i vigneti. Nei campi e nelle stalle d'Italia è iniziata la corsa alle difese contro l'assalto del freddo siberiano. Coldiretti ha lanciato l'allarme nelle campagne per salvare piante e animali da Burian. Gli allevatori stanno mettendo i cappotti ai vitellini e hanno acceso le lampade termiche a luce rossa, mentre l'acqua negli abbeveratoi - spiega la Coldiretti - viene scaldata fino a una temperatura di 20 gradi oppure lasciata sgocciolare per evitare il congelamento delle tubature e i rubinetti sono foderati in modo che il ghiaccio non blocchi le valvole di apertura. Inoltre il pasto degli animali è stato rinforzato per garantire una razione supplementare di energia e calorie.
Sono a rischio anche gli impianti di irrigazione nelle serre con il congelamento dell'acqua, per questo le tubature vengono svuotate, mentre le piantine di verdura sono difese con un doppio strato di coperte.
Negli uliveti sono state sospese le potature e protette le ferite mentre per i vigneti - sottolinea la Coldiretti - ci si sta preparando ad accendere fuochi e torce anti gelo per creare uno scudo di aria tiepida che protegga le piante dall'assalto del ghiaccio, in modo da rimescolare l'aria ed evitare che il freddo ristagni al suolo. Quello che si teme è il ripetersi di uno scenario come quello del 1985 quando le gelate hanno compromesso il 90 per cento degli ulivi toscani.
Ma quello che preoccupa maggiormente sono le prime fioriture di albicocco, pesco e susino. In tutta la Toscana sono 1500 gli ettari di coltura, circa 600 aziende, che potrebbero venir danneggiati dall’ondata eccezionale di gelo. Se le temperature si abbasseranno fino a meno 10 gradi nei prossimi giorni, come previsto, si aprirà una fase “di serio rischio. La situazione è grave - avverte Antonio Tonioni, presidente della sezione di prodotto ortofrutta di Confagricoltura Toscana - Il freddo intenso potrebbe danneggiare le gemme e quindi compromettere irreparabilmente tutto il raccolto. I danni maggiori inizialmente saranno sulla costa per gli alberi di pesco, susino e albicocco, poi se la situazione perdurasse verrebbero coinvolti anche melo e pero”. Un danno al momento non stimabile.