Due grandi maestri della storia dell'arte insieme in un'esposizione che riunisce capolavori distanti 500 anni. A Sansepolcro prende il via il prossimo 31 ottobre la mostra “Rivisitazione: Burri incontra Piero della Francesca”: si tratta del primo dei grandi eventi, dopo l’antologica del Guggenheim di New York, che celebra in Italia i cento anni dalla nascita di Burri.
La mostra, aperta fino al 12 marzo, offre ai visitatori l’eccezionale opportunità di scoprire l’inedito rapporto tra i due “rivoluzionari e misteriosi artisti”. “Il rapporto tra la pittura di Burri e quella di Piero della Francesca – chiarisce Bruno Corà, che della mostra è curatore insieme allo staff scientifico della Fondazione Burri - deve essere inteso idealmente per condivisione di registri, quali l'equilibrio delle forme e dello spazio, la tensione geometrica, il respiro classico e un forte amore per i luoghi natali”.
L'evento, ideato dal biturgense Riccardo Lorenzi, a cura della Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri , è promosso dall’Associazione Sbandieratori di Sansepolcro e dalla Pinacoteca Civica, il patrocinio dei Comuni di Sansepolcro e di Città di Castello.
“La genesi della mostra è stata travagliata ma oggi la soddisfazione di essere riusciti in un’impresa quasi impossibile è grandissima – spiega il sindaco di Sansepolcro Daniela Frullani – L’incontro tra questi due grandi maestri che hanno enormemente incrementato il prestigio artistico dell’arte italiana nel mondo e che condividono, pur distanti tra loro 500 anni, un grande amore per la Valtiberina, la valle incantata attraversata dal Tevere, è finalmente diventato realtà.”
Le opere di Burri esposte nel Museo Civico nella sala accanto a quella che ospita la Resurrezione (1458 circa) sono il Sacco e Verde (1956) Rosso plastica (1962) Grande Bianco Cretto (1974) e Cellotex (1975). Nella stessa sala della Resurrezione, al tempo di Piero la sala dei Conservatori del Popolo, anche il San Ludovico (1460), il San Giuliano (1454 circa). Ulteriore eccezionale opportunità per i visitatori quella di vedere ad altezza uomo e pochissima distanza, le 12 tavole che compongono il Polittico della Misericordia (1444-1464) in un’ ulteriore sala della pinacoteca.