Cambiare l'Italia dal basso, un quartiere alla volta, un territorio alla volta, sfruttando le potenzialità della Rete. È questo l'obiettivo dei progetti provenienti da tutta il Paese che sono stati i protagonisti dell'incontro che si è tenuto questa mattina alla Normale di Pisa, all'interno dell'Internet Festival.
Si va da ZUP, l'iniziativa di rigenerazione urbana portata avanti nella periferia di Milano per ricreare comunità attraverso eventi legati al cibo a Liberos, l'associazione nata in Sardegna vincitrice dei 100mila euro del bando “Che Fare?” che ha messo insieme tutta la filiera della letteratura sarda, dallo scrittore al lettore, e ha creato un network, online e offline, intorno al mondo del libro.
Mette insieme le comunità di cittadini impegnati nella lotta per il diritto alla salute e alla tutela dell'ambiente il progetto “Cittadini reattivi” della giornalista Rosy Battaglia, un'iniziativa multimediale di civic journalism per dare voce alle lotte sul territorio, portate avanti da comitati e associazioni, come le donne di Casale Monferrato, che combattono l'inquinamento e le morti causate dall'amianto.
La Rete può servire anche a salvare un paese dall'abbandono, come è accaduto a Favara, in provincia di Agrigento, dove la Farm Cultural Park non solo ha riqualificato il centro storico degradato, creando un parco culturale, ma ha anche fatto conoscere in tutto il mondo le bellezze di questo borgo, tanto che quest'estate sono state 25mila le presenze turistiche. Un circolo virtuoso insomma, che ha creato occupazione, rivitalizzato la città e dato voce a quell'Italia che non si arrende alla crisi.
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