Arriva la riforma delle case popolari. E' pronta la proposta di legge di riforma del sistema Edilizia residenziale pubblica (Erp) in Toscana. L'ha portata all'attenzione della giunta la vicepresidente Stefania Saccardi, che ha la delega in proposito, ed è stata approvata. Ora la palla passa al consiglio regionale che dovrà esaminarla e approvarla.
"La riforma – afferma Saccardi - nasce dalla necessità di affrontare le principali problematiche emerse in tutti questi anni e suggerire gli opportuni interventi di adeguamento ad una normativa ormai incapace di rispondere alle istanze dei nostri territori. Di fronte ad una situazione in cui le risorse sono ridotte e le risposte limitate il rigore nelle regole di assegnazione e gestione del patrimonio di edilizia pubblica diventa non solo rispetto di procedure ma elemento di giustizia sociale".
Ecco di seguito i criteri di accesso alle case popolari.
ALMENO 5 ANNI DI RESIDENZA O LAVORO SUL TERRITORIO (nessun possesso di proprietà di beni immobili e non in Italia e all'estero) - Sarà messo un limite di valore per il possesso di auto o altri beni mobili. Chi chiede una casa popolare non deve aver occupato abusivamente alloggi di edilizia residenziale, beni pubblici o privati nei 5 anni precedenti la domanda. E' introdotto 'Isee per valutare le caratteristiche economiche di chi vuole accedere alle case popolari.
ANZIANI E DISABILI FAVORITI - Avranno un punteggio più alto in graduatoria le famiglie con anziani e le persone con handicap. I Comuni potranno assegnare case popolari a tempo determinato per situazioni particolari come: sfratti con morosità (riserva specifica del 25%), chi abita in case con scarse condizioni igieniche, alloggi impropri, sovraffollamenti.
PRESENZA STORICA - Chi abita da più di 10 anni in un territorio e ha una presenza costante in graduatoria, potrà godere di punteggi aggiuntivi.
COME SI ASSEGNANO LE CASE - Tre le procedure previste: assegnazione ordinaria, in mobilità e utilizzo autorizzato. Quella in mobilità ha una disponibilità provvisoria dell'alloggio, il Comune parte con il procedimento se è stato accertato il sottoutilzzo o il sovraffollamento dal almeno due anni e individua un altro alloggio.
L'utilizzo autorizzato è in modalità provvisoria e dà accesso alla casa popolare in situazioni di emergenza (calamità, sfratti esecutivi non prorogabili) a famiglia non assegnataria (al massimo per il 35% degli alloggi da concedere annualmente). Ogni anno vengono verificati i requisiti di assegnazione di una famiglia. Il canone di locazione minimo è 40 euro al mese.