Cultura/ARTICOLO

Castello di Sammezzano: nuove sinergie per il definitivo rilanciarlo

Il 6 marzo c’è stato un incontro in Regione, l’obiettivo è quello di trovare una quadratura pubblico-privata per consentire la fruizione del bene eletto primo tra i Luoghi del Cuore

/ Redazione
Mar 7 Marzo, 2017
sammezzano sinergia pubblico-privato

Per salvare e rendere fruibile al grande pubblico il Castello di Sammezzano, recentemente premiato come primo nel censimento dei Luoghi del Cuore Fai, è partita l’idea di coinvolgere istituzioni regionali e nazionali dando vita a una sinergia pubblico-privato, con l’obiettivo di rilanciare il castello e il grande parco che lo circonda alle porte di Reggello.

Per il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani, il castello, di proprietà privata e in stato di attuale abbandono (nonché all'asta), "è una meraviglia, che oggi ci appare disadorna. Dal Consiglio regionale, qui dal palazzo che Ferdinando Panciatichi vendette a Firenze per poter realizzare il castello dei suoi sogni a Reggello, sale il grido del mondo della cultura e delle istituzioni, perché questa struttura venga salvata, restituita all'antico splendore e aperta ai visitatori". La Regione, ha aggiunto Giani, "può svolgere un ruolo significativo, anche se l'investimento che richiede oltre venti milioni per l'acquisto e probabilmente altrettanti per la ristrutturazione, non è più accessibile alle sole istituzioni pubbliche. Una partecipazione però è possibile". Intanto i comitati hanno annunciato un progetto che presenteranno al Fai per la tutela, il recupero e la valorizzazione del castello e del parco.

All'incontro svoltosi lunedì 6 marzo in Regione erano presenti, tra gli altri, i parlamentari Alessia Petraglia, Michela Montevecchi, Alessandra Bencini, Cristian Iannuzzi, e Lorenzo Becattini, oltre al sindaco di Reggello, Cristiano Benucci, al presidente del Comitato Ferdinando Panciatichi Ximenes D'Aragona Massimo Sottani, insieme a Francesco Esposito e Nunzia Pandoli, in rappresentanza del comitato 'Save Sammezzano', e ai consiglieri regionali Valentina Vadi e Irene Galletti.

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