Girano le lancette, il 20 ottobre – e l’asta per la vendita del castello in stile eclettico-moresco di Sammezzano – è sempre più vicino. Lo spettro di un nuovo passaggio di proprietà si fa sempre più concreto e gli abitanti di Reggello temono che stavolta a rilevare la proprietà sia una cordata di imprenditori cinesi, che intenderebbero fare della magione e del parco circostante un resort di lusso. La paura è che in questo modo le già sporadiche occasioni di visitare un luogo unico in Italia si riducano a zero.
Per scongiurare la vendita e sensibilizzare le istituzioni circa il destino del castello, un gruppo di cittadini capitanato da Francesco Esposito ha avviato una raccolta fondi per tentare il sogno di rilevarlo e trasformalo in museo. Uno dei primi risultati è stato quello di alzare un polverone capace di destare l’interesse di Cristian Iannuzzi, parlamentare del gruppo misto che ieri ha presentato un’interrogazione per sottoporre alla Camera dei Deputati la questione del salvataggio – e della libera fruizione – di Sammezzano.
Ma i tentativi dal basso per catalizzare l’interesse dell’opinione pubblica non si fermano qui. Un gruppo di persone, ancora una volta guidate dall’iniziativa di Francesco Esposito, ha infatti da pochi giorni avviato una petizione da firmare on-line sulla piattaforma Change.org. L’appello – una volta raggiunta la quota minima di sottoscrizioni (fissata dal sito a quota 2500, ma le adesioni continueranno a essere raccolte anche oltre questa soglia fino all’ultimo giorno utile, ci ha assicurato Esposito) – verrà inoltrato all’attenzione del Comune di Reggello, della Regione Toscana e al Ministero dei Beni Culturali, con l’intento di assecondare quella che è definita la “naturale vocazione museale” di Sammezzano, scongiurando così un acquisto privato che rischierebbe di impedirne una volta per tutte la fruizione.
[Per firmare la petizione: www.change.org]