Castelnuovo dei Sabbioni è una frazione del comune di Cavriglia, nel cuore dell’area mineraria del Valdarno. Chi volesse addentrarsi nelle strade del borgo vecchio non troverà praticamente nessuno. Gli abitanti della frazione se ne stanno più in alto al riparo dal pericolo di crolli dovuti alle escavazioni. Se ne sono andati tutti negli anni Settanta quando le miniere di lignite cominciarono ad esaurirsi. I terreni intorno a Castelnuovo - costituiti prevalentemente da argilla, localmente chiamata “sabbione” - conservavano infatti alcuni grandi banchi di lignite xiloide, il cosiddetto “piligno”, di colore giallo bruno. Lo sfruttamento della lignite cominciò tra il 1866 e il 1870, protraendosi senza soluzione di continuità fino al Secondo Dopoguerra. Testimonianza di questo glorioso passato produttivo è il quartiere della cosiddetta, "Dispensa", un gruppo di case risalente alla Prima Guerra Mondiale, in cui dormivano gli operai che venivano a lavorare da lontano. Negli anni Venti queste case divennero gli appartamenti dei lavoratori della Società Mineraria Valdarno, l’azienda che ha condotto le escavazioni fino ad anni recenti. Chi volesse documentarsi sul lavoro nelle miniere può andare al Museo della Miniera in Via Giovanni XXIII: da alcuni anni il comune di Cavriglia ha istituito in una ex biblioteca questo centro di documentazione che oltre a ripercorre la storia delle miniere offre moltissimi documenti archivistici e fotografici sulle escavazioni e sugli strumenti usati dai minatori nelle varie epoche. Il paese di Castelnuovo, che reca memoria di un terribile eccidio perpetrato dai nazisti il 4 luglio 1944, è stato al centro di vari progetti di recupero, anche da parte di società straniere, intenzionate a trasformare le case del vecchio borgo in residences per i turisti. In anni recenti il paese ha conosciuto una certa notorietà grazie al film di Alessandro Benvenuti “Ivo il Tardivo”, una commedia ambientata nelle case abbandonate del borgo vecchio e che vede protagonista un personaggio con problemi psichici, appena uscito da manicomio, che si adatta a vivere da solo ed esprime la propria creatività con la creazione di bellissimi murales.
Cultura/ARTICOLO
Castelnuovo... quel paese perso tra i “sabbioni”
Il ghost village delle miniere di lignite a due passi da Cavriglia
