La famiglia Olivetti ha scritto alcune delle più importanti pagine della storia industriale italiana. In particolare Adriano Olivetti, figlio del capostipite Camillo Olivetti, che ha saputo far crescere l'azienda creando prodotti - come Lettera 22 - famosi in tutto il mondo e fondare un modello di fare impresa unico, innovativo, ispirato a principi democratici e riformisti. Un'impresa in cui il lavoratore veniva valorizzato come essere umano, coinvolto e fatto partecipe di un progetto comune.
Per approfondire l'eredità lasciata da uno dei più grandi imprenditori italiani, il Comunication Strategies Lab dell'Università degli Studi di Firenze, in collaborazione con Fondazione Sistema Toscana - Odeon Firenze, organizza lunedì 28 maggio, una giornata dedicata alla figura di Adriano Olivetti.
In programma una tavola rotonda alle ore 16.00, presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’ateneo fiorentino (via Laura, 48, aula A 2) dal titolo "Memorie per la società del futuro", ad ingresso libero. Interverranno il prof. Carlo Sorrentino, Docente di Sociologia dei processi culturali e delegato alla Comunicazione dell'Università di Firenze, Michele Fasano, regista e produttore del documentario "In me non c'è che futuro… Ritratto di Adriano Olivetti", e la professoressa Patrizia Bonifazio, docente di Storia urbana al Politecnico di Milano. Modera la tavola rotonda il prof. Luca Toschi, Direttore del Communication Strategies Lab dell'Università di Firenze.
La giornata di iniziative prosegue a Odeon Firenze (Piazza Strozzi), dove si terrà la proiezione del documentario di Michele Fasano "In me non c'è futuro... Ritratto di Adriano Olivetti", un accurato lavoro di ricostruzione storica sui modelli virtuosi offerti dallo stabilimento Olivetti. "Può l’industria darsi dei fini? Si trovano questi semplicemente nell’indice dei profitti?" domanda nel documentario Adriano Olivetti, durante il discorso ai lavoratori di Pozzuoli del 1955. La risposta eloquente sta nell'azienda che egli ha saputo realizzare, anticipando di oltre mezzo secolo i principi etici che le aziende si stanno dando soltanto in tempi recenti.
"Il documentario "In me non c'è che futuro… Ritratto di Adriano Olivetti" - afferma Luca Toschi - costituisce un’occasione importante per valorizzare la memoria storica delle imprese piccole e grandi e per ripensare il modello olivettiano del rapporto tra impresa e territorio e tra memoria dell’archivio storico e impresa. La memoria può essere oggi una risorsa per rilanciare la capacità imprenditoriale della società italiana, purtroppo attraversata dalla crisi”.
Cultura/ARTICOLO
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