Oltre 300 i partecipanti da tutto il mondo, 140 giornalisti, 20 incontri, 90 interventi, due tavole rotonde e una mostra in tre giorni. Sono questi i numeri del Terzo Forum Mondiale dell’Unesco che si è svolto a Firenze dal 2 al 4 ottobre co-organizzato dll'Unesco, dal Governo italiano, dalla Regione Toscana e dal Comune di Firenze.
Il forum, dedicato al tema di cultura, creatività e sviluppo sostenibile si è concluso con la presentazione della Dichiarazione di Firenze che propone dei mezzi efficaci per integrare la cultura nell’agenda di sviluppo post-2015 che sarà discussa l’anno prossimo nell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
“Vitalità culturale è sinonimo di innovazione e diversità – ha dichiarato Irina Bokova, direttore generale Unesco -. La cultura crea posti di lavoro, genera ricavi e stimola la creatività: è un vettore multiforme di valori e identità, nonché una leva che promuove l'inclusione sociale e il dialogo”.
Otto i principi guida e priorità da includere nel processo di elaborazione dell’Agenda dello sviluppo post-2015: la cultura deve sempre riconoscere i principi fondamentali dei diritti umani; l'industria culturale deve avere un sistema di gestione trasparente, partecipativo e informato; il rinnovamento rurale e urbano deve effettuarsi nel rispetto della tutela del patrimonio; l'educazione e l'offerta culturale devono essere rivolte a tutti; deve essere risolto il problema dell'assenza di espressioni culturali nel sud del mondo sostenendo la produzione e distribuzione locale; si deve stimolare l'industria culturale e creativa anche per creare nuovi posti di lavoro; l'industria culturale deve attingere alla tradizione per affrontare le sfide globali come il cambiamento climatico e il turismo non sostenibile, infine la cultura deve contribuire alla pace liberando gli individui da esclusione e discriminazione.
In conformità con i principi il Forum Unesco ha invitato i governi, la società civile e gli attori del settore privato ad agire in un partenariato globale per promuovere gli ambienti, i processi e i prodotti creativi attraverso il sostegno al potenziamento delle capacità umane e istituzionali a livello nazionale, regionale e locale, con particolare attenzione al rafforzamento delle capacità dei giovani e al rafforzamento gli ambienti giuridici e politici per promuovere la cultura. Gli statai devono sostenere la nascita di industrie culturali e creative dinamiche e devono pensare alle città come laboratori di creatività e innovazione, di tutela del patrimonio e della sostenibilità ambientale.
Fondamentale inoltre per raggiungere gli obiettivi della dichiarazione la creazione di nuovi modelli di partnership e strategie di investimento innovative per sostenere la ricerca, l'innovazione, la produzione locale di beni e servizi culturali; lo sviluppo dei mercati nazionali e regionali e l'accesso alle piattaforme a livello mondiale per la distribuzione e lo scambio; la realizzazione di programmi di sensibilizzazione, di progetti e attività concepite dai governi e dalla società civile per promuovere la dimensione economica, sociale e ambientale della cultura per lo sviluppo e infine la creazione e produzione dinamica di indicatori di impatto per monitorare e valutare il contributo della cultura allo sviluppo sostenibile.
Foto di Antonio Viscido