Pittore selvaggio, serial killer, musicista depresso, pugile fallito, prigionerio per quindici anni e poi spietato vendicatore. Tutto questo e tanto altro è Choi Min-Sik, l'attore sud-coreano ospite al Florence Korea Film Fest dove presenterà il suo film che ha avuto più successo a livello internazionale, Oldboy.
L'attore, classe 1962, ha incontrato la stampa fiorentina il 24 marzo, raccontando della sua sfegatata passione per il teatro, una scuola dove ha imparato la grande fisicità che poi mette in scena anche nei suoi film. Tanto da sentirsi come un danzatore, che con il suo corpo esprime sentimenti, forma mentis, e soprattutto le intenzioni del regista e il racconto che questo vuole restituire allo spettatore.
"L'attore è come uno sciamano e la recitazione è una possessione divina" ha affermato Choi Min-Sik, foriero di messaggi e intenzioni registiche, che non si risparmia sulla scena e dà tutto sé stesso sul set, tanto da ricordare la filosofia di Carmelo Bene e la sua concezione di attore come "macchina estatica", presente ma al tempo stesso assente, in quanto puro veicolo di messaggi metafisici, altri e superiori rispetto al suo stesso essere.
Choi Min-Sik ha lavorato in teatro e in televisione ed è approdato al cinema con il film di successo Shin, nei panni di una spia nord-coreana, e poi con Failan, per il quale ha ricevuto numerosi premi internazionali. Dopo il film in costume Ebbro di donne e di pittura, del 2002, prende parte al film cult Oldboy, che l'attore presenterà al pubblico fiorentino del Florence Korea Film Fest il 25 marzo, in prima serata, il secondo film della "trilogia della vendetta" conclusosi con Lady vendetta, del 2005. In Oldboy, di Park Chan-Wook, Choi Min-Sik interpreta un uomo che viene rapito senza apparente motivo e viene detenuto inspiegabilmente per 15 anni. Una volta liberato la vendetta consumata sarà violenta e senza esclusione di colpi, soprattutto per il bisogno di sapere il perché della sua detenzione.
Il film è stato premiato con il Grand Prix della Giuria a Cannes 2004, quando presidente della giuria era Quentin Tarantino, un regista che ha indubbiamente forti punti di contatto con quello di Park Chan-wook. Un film cruento, anche se la violenza, per Choi Min-Sik, non deve mai essere gratuita e fine a sé stessa, ma strumentale alla storia che il regista ha deciso di raccontare.
Tra i prossimi film che vedranno sul grande schermo all'opera l'attore sud-coreano, Lucy, di Luc Besson, che lo vede recitare a fianco di Scarlett Johansson e Morgan Freeman. Un film che sarà nelle sale italiane a settembre e che racconta delle immense potenzialità del cervello umano e di cosa accadrebbe se veramente l'uomo decidesse di utilizzarle appieno. Forse non un caso, dal momento che Choi Min-Sik è stato definito il Rober De Niro asiatico e Luc Besson ha girato il suo ultimo film The Family, proprio con la star americana, protagonista di film cult della storia del cinema, da Taxi driver in poi.