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Domenica a partire dalle 10.30 dal consiglio regionale seconda lezione sul tema emigrazione e immigrazione. Continuano gli incontri sulle grandi questioni nazionali con Paola Corti ed Emilio Franzina

/ Redazione
Mar 10 Dicembre, 2013




Domenica 23 ottobre 2011 alle ore 10.30, nuovo appuntamento con le Lezioni a due voci sulle grandi questioni nazionali, curate da Pier Luigi Ballini ed Elisabetta Vezzosi.

Nella cornice del Salone delle Feste di Palazzo Bastogi a Firenze (via Cavour, 18), il tema di domenica 23 ottobre è “Emigrazione e Immigrazione - Dago, Cincali...Vu’ cumprà”. “Dago” e “Cincali” sono nomignoli dispregiativi assegnati agli immigrati italiani rispettivamente negli Usa e in Svizzera; mentre “Vu’ cumprà” è un nomignolo dispregiativo assegnato dagli italiani ai venditori ambulanti immigrati dall’Africa e dal mondo arabo. Ne parlano Paola Corti dell’Università di Torino ed Emilio Franzina dell’Università di Verona.

L'evento viene trasmesso in diretta on line anche sul nostro portale, www.intoscana.it.

Il primo censimento dell’Italia unita contò una popolazione di 25 milioni di abitanti. Nel secolo che seguì, fra il 1861 e il 1961, un numero equivalente di italiani, spinti dalla miseria e dalla fame di lavoro, lasciò la nuova Patria comune per trasferirsi in quasi tutti gli Stati dell’Europa occidentale, delle Americhe, in Australia, e – durante la breve avventura coloniale – nel Nord Africa e in Africa Orientale. L’esodo interessò tutte le regioni: dapprima quelle settentrionali (Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Piemonte), quelle centrali (Toscana, Abruzzo) e poi soprattutto quelle del sud: in particolare Calabria, Campania e Sicilia.

Alla grande emigrazione “americana” fra la fine del XIX secolo e la Grande Guerra, seguì, negli anni ‘50, l’emigrazione “europea” verso il Belgio, la Germania, la Svizzera; poi quella “interna” dal Meridione al triangolo industriale del nord Italia. In quasi tutti i Paesi che li accoglievano, gli italiani dovettero combattere la diffidenza, il disprezzo e l’ostilità: dovuti in parte a pregiudizi xenofobi, in parte a stereotipi radicati, in parte ai fenomeni malavitosi che pure accompagnavano le migrazioni degli onesti e dei laboriosi.

Non si tratta forse, con le pur evidenti diversità di contesto, dello stesso impasto di povertà e di pregiudizi, di fenomeni criminosi e di laboriosità, che accompagna l’immigrazione in Italia dai paesi del Maghreb, dall’Africa equatoriale e dai Balcani? Quanto, in questo quadro, fa storia a sé l’immigrazione dalla Cina? E quanto pesa, nei ritardi con cui il nostro Paese fa fronte al fenomeno, la mancata abitudine a farsi carico di una sorta di reciprocità nei flussi migratori?

L’incontro è coordinato da Alberto Severi. L’ingresso è libero fino ad esaurimento dei posti. È possibile seguire le lezioni in diretta web collegandosi anche ai siti www.consiglio.regione.toscana.it e www.intoscana.it.

Per informazioni, domande e suggerimenti:
centocinquantesimo@consiglio.regione.toscana.it

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