Un inverno di grandi mostre in Toscana: gli amanti dell’arte avranno davvero l’imbarazzo della scelta, tra i capolavori dell’impressionismo ospitati a Firenze alle opere di Andy Warhol esposte in un percorso mozzafiato a Pisa.
A Firenze fino al 19 gennaio Palazzo Strozzi ospita “L'Avanguardia russa, la Siberia e l'Oriente”, in cui l’arte della Russia di fine Ottocento e inizio Novecento dialoga con un Oriente che si estende dalle steppe dell’Asia all’India, dalla Cina al Giappone. La mostra affianca capolavori di maestri come Wassily Kandinsky, Pavel Filonov, Kasimir Malevic e Natalj’ia Goncarova a stampe cinesi, incisioni giapponesi e statue antichissime come la kamennaja baba, scultura paleolitica in pietra, che apre questo viaggio verso il mistero e il fascino di un continente smisurato.
Dalla Russia si vola a Parigi con la mostra “Impressionisti a Palazzo Pitti”, che fino al 5 gennaio espone dodici opere provenienti dal Museo d’Orsay, tra cui le celebri ballerine di Degas, ma anche paesaggi di Monet e Pissarro, due ritratti di Renoir e due nature morte di Cézanne.
A Pisa fino al 1° febbraio il protagonista assoluto è Andy Warhol, con una grande mostra che porta a Palazzo Blu 150 opere del padre della Pop Art: si va delle celebri serie dedicate a Marylin Monroe, a Mao Zedong e Jacqueline Kennedy allo humor nero del grande dipinto intitolato Teschio (Skull), fino alle opere incentrate sulla sedia elettrica o alle lattine di Campbell’s Soup.
A Siena è stata prorogata fino al 6 gennaio la mostra dedicata a Steve McCurry al Santa Maria della Scala: un viaggio intorno all’uomo firmato da uno dei maestri della fotografia del nostro secolo, una grande galleria di ritratti da ogni angolo del globo, dal celebre volto della ragazza afgana, immortalata nel 1984 in un campo profughi in Pakistan, ai pescatori dello Sri Lanka arrampicati sui loro lunghi bastoni, ma anche il viso del giovanissimo monaco a Burma o i colori sgargianti delle donne nepalesi che fanno il bagno nel fiume a Kathmandu.
A Prato fino al 13 gennaio tornano in città i capolavori del Quattrocento, oggi dispersi nei musei di mezzo mondo, grazie alla mostra "Da Donatello a Lippi. Officina Pratese", ospitata al Museo di Palazzo Pretorio, con opere di Paolo Uccello (come uno straordinario “San Giorgio e il drago”) Michelozzo, Maso di Bartolomeo, Filippo Lippi.