Innovazione/ARTICOLO

Coltivare funghi dai fondi di caffè L’idea della startup di Capannori

L’azienda lucchese “Funghi espresso” è stata premiata dalla Regione come una delle più innovative

/ Redazione
Sab 22 Novembre, 2014

L’idea è semplice ma efficace: utilizzare i fondi di caffè, che finirebbero sprecati, per coltivare funghi commestibili, anche a casa propria, grazie a un kit semplice da usare. A produrlo è “Funghi Espresso”, startup con sede a Segromigno in Monte, nel comune di Capannori, nata in seguito alla sperimentazione nella scuola primaria di Marlia e nella secondaria di primo grado di Lammari grazie al progetto “Dal caffè alle proteine” promosso dal Centro Ricerca Rifiuti Zero di Capannori.

“Funghi Espresso”, premiata negli scorsi giorni della Regione Toscana come una delle aziende più innovative, è stata inaugurata nei giorni scorsi dai due soci, Antonio Di Giovanni e Vincenzo Sangiovanni.

Ma come funziona? I fondi del caffè, dopo essere stati raccolti nei bar – hanno già aderito all’iniziativa dodici esercizi di Capannori e cinque di Torre del Greco (Napoli) – vengono utilizzati per la realizzazione dei kit di autoproduzione domestica. Poi basta seguire le istruzioni riportate sulla confezione per ottenere dei Pleurotus Ostreatus, conosciuti come “fungo ostrica” o “orecchione”: si tratta delle terza specie di funghi più commercializzata in Italia, che di solito viene cucinata gratinata oppure arrosto. Per finire, una volta che il substrato, composto da fondi di caffè e di micelio, avrà perso la propria produttività, potrà essere riutilizzato come compost per l’orto o per il giardino.