La fase negativa dei consumi non è ancora alle spalle. Una flessione dell’1,6% segna l’andamento delle vendite al dettaglio nel periodo luglio-settembre 2010 in Toscana. Rispetto all’ultimo periodo la contrazione delle vendite è più contenuta, ma la debole ripresa economica non è riuscita nell’inversione di tendenza della propensione al consumo delle famiglie toscane. Questo il quadro che emerge dall’indagine sul III trimestre 2010 e aspettative per il IV trimestre, svolta da Unioncamere Toscana e Regione Toscana nell’ambito dell’Osservatorio regionale sul Commercio.
La grande distribuzione (negozi con più di 20 addetti), grazie alla propria capacità di adattamento, torna a mettere a segno un +0,1% dopo due anni di risultati negativi. I piccoli negozi (meno di 6 addetti) registrano invece difficoltà importanti -3,2%, mentre la media impresa commerciale (6-19 addetti), resta su valori negativi (-1,4%), anche se più contenuti rispetto ad un anno fa allorché registrava perdite di fatturato di oltre 5 punti percentuali. In ripresa le vendite di ipermercati, supermercati e grandi magazzini, passati al +0,4% dopo il -1,2% del III trimestre 2009.
Gli esercizi commerciali specializzati in non alimentari registrano invece un -2,0%, mentre gli specializzati in prodotti alimentari un -1,8%.
Nel dettaglio del settore non alimentare, un importante segnale di contenimento viene dal comparto abbigliamento e accessori, che dal -6,3% registrato nel III trimestre 2009 limita le perdite al -1,5%.
Le vendite di prodotti per la casa ed elettrodomestici (-2,9%) frenano il ritmo di caduta rispetto ad un anno prima (quando scendevano di oltre 5 punti), mentre le vendite di farmaceutici, profumeria, libri, giornali, cartoleria e articoli di seconda mano calano dell’1,8%.
Sono positive le aspettative degli imprenditori commerciali toscani verso le vendite del periodo natalizio: le imprese commerciali della Toscana mostrano la loro voglia di ripartire formulando previsioni maggiormente favorevoli per le vendite dell’ultimo trimestre del 2010.
La ripresa del “clima di fiducia” è tuttavia lenta e si riflette solo parzialmente, almeno per il momento, sul fronte degli ordinativi, soprattutto nel caso delle strutture con un numero più limitato di addetti e per quelle del comparto non alimentare.