Mentre si prepara il viaggio della Concordia verso il porto di Genova, il Consorzio di imprese locali che ruota intorno a Piombino torna a chiedere ascolto a Costa. Non hanno avuto nessuna spiegazione del perché il loro piano di smaltimento sia stato accantonato e, dopo l'appello di venerdì scorso caduto nel vuoto, tornano alla carica perché venga aperto un tavolo tecnico.
Il pool di aziende sono Ecoacciai Piombino, Asiu Piombino, Forti Holding e Ecofor service di Pisa, Despe Bergamo e la srl Cosnav Engineeringi di Trieste. Non ci stanno a essere definite piccole imprese.
Sono certe di avere il know how specifico per demolire il relitto, perché – dice Fabrizio Lupoli, ad di Ecoacciai - “il Consorzio raccoglie tutte le competenze, che non si fermano alla questione dello smaltimento ma riguardano gli spazi a terra, la gestione e la catalogazione dei materiali, l'indott, fanno propria la filosofia dell'azienda dei rifiuti anche in chiave di tutela ambientale”.
E' previsto che un capannone dove sarebbero posti tutti gli oggetti privati smarriti che emergeranno dal relitto e che potranno essere restituiti ai proprietari. “Il nostro è un progetto serio – insistono le imprese -, non ci stiamo a essere descritti come fossimo un'armata Brancaleone di piccoli artigiani”.