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Conto corrente: con l’Investment Compact si rinnova

Con l’Investment Compact di Renzi il conto corrente permette la portabilità ai consumatori e il Patent box alle imprese

/ Redazione
Ven 23 Gennaio, 2015

Il conto corrente è lo strumento finanziario più utilizzato per la gestione delle entrate. Per questo motivo la concorrenza fra gli istituti di credito diventa sempre più forte e continue sono le immissioni sul mercato di nuovi prodotti dedicati a questo scopo. Per scegliere quindi tra le tante proposte delle banche, è bene mettere i conti correnti presenti sul mercato a confronto per individuare quello più adatto alle proprie esigenze.

Se una volta scelto il conto corrente non si fosse però soddisfatti o se semplicemente si trovasse tra le nuove offerte un prodotto più conveniente del proprio, niente paura. Oggi, infatti, grazie al decreto legge “Disposizioni urgenti sul sistema bancario e gli investimenti” di Renzi, divulgato come Investment Compact, la portabilità del conto è diventata realtà. Si potrà quindi passare a un’altra banca come si fa con l’operatore telefonico: gratuitamente e in pochi giorni.

La portabilità del conto corrente

Per cambiare conto corrente, finalmente, non si dovranno più pagare oneri fiscali dovuti alla recessione del contratto o attendere tempi lunghissimi. Basta infatti fare richiesta del trasferimento alla vecchia banca e rivolgersi alla nuova, consegnando la documentazione necessaria.

Sarà proprio il nuovo istituto di credito a farsi poi carico delle procedure di portabilità con l’aggiornamento dei riferimenti per l’incasso dello stipendio e i pagamenti di utenze o rate periodiche. Per stimolare le banche a velocizzare i processi il consorzio PattiChiari, costituito da 58 istituti, offre un servizio di monitoraggio pubblico dello svolgimento delle pratiche.

Com’è ovvio la portabilità del conto corrente consente di raggiungere livelli sempre più alti di concorrenza tra gli istituti di credito e i loro servizi relativi. I trasferimenti e la ricontrattazione, inoltre, sono un vantaggio per il correntista che può, attraverso un’attenta valutazione, riuscire a risparmiare anche di molto.

Le agevolazioni per le imprese

L’Investment Compact si preoccupa, per così dire, anche della salute del conto corrente delle aziende italiane. Diverse sono infatti le agevolazioni fiscali messe a punto per le piccole e medie imprese nazionali a partire dall’estensione del Fondo centrale di Garanzia anche alle imprese di assicurazione e agli organismi di investimento collettivo del risparmio.

La garanzia del Fondo, inoltre, viene concessa anche ai titoli derivanti da cartolarizzazione con oggetto crediti nei confronti delle Pmi, anche se già erogati. Questo provvedimento si muove in direzione di un allineamento con la Banca centrale europea e, in particolare al cosiddetto “Asset-Backed Securities Purchase Programma”.

Anche il modello di rilascio delle garanzie da parte del Fondo centrale viene rivisto. Si dà avvio, infatti, a una pratica di aggiornamento periodico dei criteri di valutazione per l’accesso alla garanzia attraverso l’emanazione di decreti attuativi da parte del ministero dello Sviluppo Economico e dal ministero dell’Economia e delle Finanze.

Nascono poi le PMI innovative che, previa l’iscrizione a un apposito registro delle Camere di Commercio, hanno la possibilità, similmente alle nuove start up, di depositare sul proprio conto corrente capitali raccolti attraverso portali deputati. La nuova categoria interessa le imprese italiane impegnate nella ricerca e nella riduzione della disoccupazione.

Oltre a rifinanziare con 50 milioni di euro l’agevolazione per i contratti di rete d’impresa chiusa nel 2012, le imprese italiane potranno usufruire della cosiddetta Patent box. La tassazione agevolata al 50% dei redditi derivanti dall’utilizzo e dalla cessione di beni immateriali viene infatti estesa a tutti i marchi d’impresa italiani, così favoriti da un ulteriore risparmio.