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Conto corrente: i quattro consigli per la portabilità

Con il consorzio PattiChiari la portabilità del conto corrente è facile e immediata. Ecco come fare

/ Redazione
Lun 9 Febbraio, 2015

Avere un conto corrente nel 2015 è essenziale per svolgere una serie di operazioni molto importanti. Dall’accredito dello stipendio, al pagamento delle bollette mensili, dai bonifici al monitoraggio delle proprie spese, è infatti l’apertura di un conto a permettere di gestire la propria moneta virtuale. E d’altronde, averlo è semplice e conveniente grazie alla possibilità di mettere Fineco e i suoi prodotti a confronto con quelli di CheBanca!, IWBank o degli altri istituti di credito.

La portabilità del conto corrente

Bisogna poi sapere che, se anche si fosse scelto un conto corrente che a distanza di poco tempo non risponde più alle proprie esigenze, ad oggi è possibile cambiarlo con estrema facilità. È proprio grazie al decreto legge 3/2015 pubblicato su Gazzetta Ufficiale che viene infatti stabilita la portabilità del conto a costo zero, una promessa da tempo attesa e finalmente diventata realtà.

Il Consorzio Abi per la qualità e l’efficienza

Rimossi gli ultimi ostacoli legislativi alla piena portabilità del conto corrente, anche il consorzio PattiChiari si aggiorna. Costituito da 58 diversi istituti di credito, l’ente di Abi, si propone, infatti, di offrire un servizio di controllo sul corretto svolgimento delle operazioni di trasferimento e sulla sua efficienza. Restano invariati, invece, i consigli proposti ai consumatori per un efficace passaggio bancario. Eccoli di seguito.

Primo: chiarire le proprie esigenze

Innanzitutto, prima di aprire un nuovo conto, è importante conoscere e prevedere i propri bisogni. Sapere con certezza quali sono i servizi utili e quali, invece, quelli meno usati o quelli superflui, aiuta a selezionare al meglio il nuovo strumento finanziario. Dai conti correnti di base, al conto titoli, al servizio di fido e fino agli home banking ricchissimi, d’altronde, ce n’è per tutti i gusti e per tutte le esigenze.

Secondo: quali servizi traferire

Una volta selezionato il conto corrente adatto, è necessario rivolgersi alla banca per valutare la compatibilità dei servizi relativi al vecchio conto. Tra le operazioni preliminari, infatti, ci sono quella della verifica della possibilità di mantenimento di eventuali finanziamenti e della titolarità di una carta di credito, con relativo trasferimento degli addebiti. Sono poi da trasferire e attivare i titoli presenti sul vecchio conto.

Terzo: trasferire i pagamenti

Per evitare di ritrovarsi senza luce o gas, è necessario avvisare le società che forniscono servizi pubblici del trasferimento e dell’estinzione del vecchio conto. La prima cosa da fare è quindi quella di sospendere gli addebiti periodici per attivarli secondo i nuovi estremi. In caso di bollette domiciliate RID è possibile richiedere il trasferimento automatico. La stessa operazione, poi, è da fare per gli accrediti, comunicando al datore di lavoro o all’ente previdenziale i nuovi estremi per il bonifico dello stipendio o della pensione.

Quarto: gestire assegni e carte

Quando si trasferisce il proprio conto da una banca all’altra è necessario segnalare, se presenti, gli assegni già emessi e in circolazione ma non ancora addebitati. Così facendo il vecchio conto verrà mantenuto aperto e con fondi sufficienti ad assicurare il buon fine dei pagamenti lasciati in sospeso. Saldati questi, è finalmente possibile dire addio alla vecchia banca recandosi in filiale con i libretti degli assegni non ancora utilizzati, il bancomat e la carta di credito per l’annullamento.