Salute/ARTICOLO

Contro l'obesità a Pisa il "pacemaker" anti-fame

Iniziata la prima sperimentazione di questo tipo in Italia: lo stimolatore induce la sazietà nei pazienti

/ Redazione
Mar 10 Dicembre, 2013
pacemaker contro obesità
Centosessanta pazienti reclutati in Europa, cinquanta in Italia. E Pisa è il primo ospedale in Italia che ha già dato il via, nei giorni scorsi, alla sperimentazione dell’impianto Abiliti® sui pazienti obesi, con un intervento di chirurgia bariatrica effettuato con successo dall’èquipe diretta dal Dr. Marco Anselmino (nella foto).
Abiliti® è un sistema intelligente per cercare di far perdere peso ottenendo risultati simili a quelli indotti dalla chirurgia bariatrica (bendaggio gastrico, sleeve gastrectomy, by-pass gastrico, etc…) ma con ulteriore minore invasività, minor rischio di complicanze e ridotta necessità di modificare il proprio stile di vita alimentare.

Il sistema messo a punto dalla ditta IntraPace (ha ricevuto il marchio CE nell’Unione Europea, l’approvazione del comitato etico, ed è disponibile anche in Spagna, Germania e Inghilterra), consiste in uno stimolatore, basato sullo stesso principio di funzionamento dei pace-makers cardiaci, che invia impulsi elettrici allo stomaco del paziente in determinate fasce orarie, inducendo così senso di sazietà.
Lo studio, della durata di 2 anni, è randomizzato, nel senso che i partecipanti sono stati assegnati in modo casuale a ricevere il trattamento sperimentale o il trattamento di controllo, in tal caso il bendaggio gastrico. Si tratta di pazienti obesi con indice di massa corporea (rapporto fra peso e altezza) compreso fra 35 e 50, affetti da disordine alimentare, ossia abitudine a mangiare fuori dai pasti, da destinare, con rapporto 2=1, rispettivamente all’impianto Abiliti® e al tradizionale bendaggio gastrico.

La tecnica chirurgica è la stessa della chirurgia bariatrica classica, ossia la via laparoscopica, ma l’impianto del dispositivo non comporta alcun bisogno di modificare parti anatomiche, come avviene invece per il bendaggio gastrico o il bypass gastrico, che comportano l’uno la restrizione della via digestiva, l’altro la restrizione associata a malassorbimento di sostanze nutritive. Inoltre, entrambe le procedure impongono comunque limitazioni allo stile di vita dei pazienti e hanno significativi effetti collaterali, con tassi di complicanze che lasciano molti in attesa di un’alternativa migliore.
L’unico impegno da parte dei pazienti portatori di pacemaker gastrico è di rispettare l’orario di assunzione dei pasti, dal momento che lo stimolatore invia segnali al di fuori delle fasi prandiali. 

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