Si è svolto a Firenze lo scorso 21 ottobre l’incontro tra Enrico Rossi e il neogovernatore della regione tunisina di Kasserine Chedly Bouallague. Un colloquio attraverso il quale l’intero sistema toscano ha confermato il proprio sostegno al territorio africano, nell’ottica di una sempre più solida democrazia.
Sono 16 i progetti di cooperazione internazionale che dal 2012 ad oggi hanno visto agire sul campo associazioni di volontariato come COSPE ed altre tipologie di organizzazioni, con attività spazianti dalla formazione dei giovani leader al rafforzamento del sistema socio-sanitario, dal supporto alle istituzioni locali alla promozione dell’artigianato e dello sviluppo rurale.
Un grande impegno fattosi adesso ancora più intenso, così come dichiarato dallo stesso Rossi, il quale ha asserito: “O riusciamo a dar loro una sponda, garantendo la crescita del Paese e il suo rapporto con l’Europa, oppure c’è il rischio che le giovani generazioni possano cadere preda dei fondamentalismi o del terrorismo. L’Italia deve occuparsi soprattutto del nostro vicinato, dal Medio Oriente, ai curdi, ai siriani, alle popolazioni del Nord Africa e della zona sub-sahariana”.
Dopo aver ribadito la disponibilità degli operatori delle Apuane a recarsi in Tunisia per condividere la loro esperienza nella lavorazione del marmo - presente anche a Kasserine - il presidente ha poi ricordato la straordinaria opportunità rappresentata dalla trattativa per la riconversione del debito tunisino nei confronti del nostro Paese. Rinunciando ad incassare i 25 milioni di euro dovuti dal governo magrebino, infatti, l’Italia donerebbe la possibilità alle istituzioni locali di reindirizzare tali risorse verso nuovi programmi di sviluppo economico e sociale.
Potrebbe interessarti anche:
Donne e diritti umani: il lavoro del COSPE in Tunisia
Progresso significa associazione, associazione significa progresso
La Coopeazione Italiana rafforza il sostegno ai rifugiati somali