Cultura/ARTICOLO

Cosa resta del sogno americano 11 artisti si interrogano alla Strozzina

"American Dreamers" in mostra fino al 15 luglio

/ Costanza Baldini
Mar 10 Dicembre, 2013
Cotton, Will_CottonCandyKaty
Se il sogno americano in senso tradizionale prevedeva un vita improntata al raggiungimento del successo a tutti i costi e del "bigger, bigger, bigger" in un'epoca di crisi in cui la roulotte è ormai diventata la abitazione tipica degli americani che hanno speso più di quello che guadagnavano e che si sono visti portare via la casa anche l'American dream ha subito qualche contraccolpo e si è dovuto aggiornare.

Esiste ancora il sogno americano? Qual è il suo possibile futuro in un’epoca in cui la promessa di felicità e di prosperità economica sembra scontrarsi con una realtà che esclude fasce sempre più larghe della popolazione? Dare una risposta a queste e ad altre domande è l'obiettivo della nova mostra alla Strozzina di Firenze.

Gli 11 artisti in mostra sembrano aver prenotato un posto nel razzo che portava gli esploratori sulla luna nel celebre film di Meliés. Mondi immaginari, foreste colorate, alieni dai bellissimi e sgargianti costumi ci accolgono in una realtà lisergica e lontana migliaia di kilometri da quelli che sembrano essere i problemi dell'america reale.

Per alcuni la costruzione di mondi fantastici costituisce la propria personale critica alla società contemporanea; per altri ciò permette di creare soluzioni alternative in cui ritrovare significati e valori che sembrano ormai persi.
Alcune opere condensano l’essenza del reale in sistemi miniaturizzati, altre si espandono nello spazio creando mondi alternativi con cui lo spettatore è chiamato a interagire, altre ancora si nutrono di figure oniriche e fantastiche o riflettono su temi simbolici come la casa o la famiglia o su immagini del mondo dei media, ancora oggi centrali nella costruzione del mito dell’American way of life.

La mostra del CCC Strozzina propone una riflessione su uno degli aspetti più rilevanti dell’arte contemporanea negli Stati Uniti, che dall'11 settembre 2001 all’odierna crisi finanziaria hanno visto cadere certezze di invulnerabilità e di sicurezza economica e sociale.
Già dagli anni Cinquanta, molti artisti americani hanno analizzato o criticato l’idea di sogno: la promessa di successo e felicità, come base dello stile di vita americano, continuamente alimentato dall’immaginario hollywoodiano e dall’estetica promossa dalle campagne pubblicitarie delle grandi multinazionali, dalla Coca Cola alla Disney.

Oggi il sogno americano sembra essere però entrato in crisi, ma uno spirito di ottimismo, una capacità di immaginazione e la volontà di credere sempre in un futuro a lieto fine sono ancora parte integrante dell’idea stessa di America.

Artisti americani di diverse generazioni riflettono queste tensioni e impulsi nelle loro opere, attuando una sorta di fuga dalla realtà e di rifugio in mondi alternativi, sicuri e soprattutto controllabili. Opere che si basano su un’estetica nutrita di immagini fantastiche e da sogno, creature fiabesche o immagini dei media, ma anche veri e propri mondi paralleli in miniatura che esplicitamente rifuggono la “vera” realtà a vantaggio di una realtà di successo e splendore, anche se solo immaginata.

Per alcuni artisti la costruzione di mondi fantastici costituisce la propria personale critica alla società contemporanea; per altri ciò permette di creare soluzioni alternative in cui ritrovare significati e valori che sembrano ormai persi. Una rottura psicologica con la realtà o la creazione di un’alternativa migliore diventano strategie per fuggire da minacce concrete e reali come gli alti tassi di disoccupazione, la negativa situazione finanziaria internazionale, le previsioni apocalittiche sull’ambiente.
Fuggire dalla realtà diviene un modo per combattere la complessa difficoltà del presente.

Artisti: Laura Ball, Adrien Broom, Nick Cave, Will Cotton, Adam Cvijanovic, Richard Deon, Thomas Doyle, Mandy Greer, Kirsten Hassenfeld, Patrick Jacobs, Christy Rupp

La mostra è organizzata dalla Fondazione Palazzo Strozzi in collaborazione con líHudson River Museum di Yonkers (New York) ed è curata da Bartholomew F. Bland, Director of Curatorial Affairs, Hudson River Museum.

www.strozzina.org

Orario:
9 marzo-15 luglio 2012
martedì-domenica 10.00-20.00
giovedì gratuito 18.00-23.00

Informazioni e prenotazioni:
tel. +39 055 3917137
didatticastrozzina@strozzina.org