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Credito&lavoro, rimane l'emergenza Il saldo occupazione è negativo

E' quanto emerge dal focus dell'Ufficio Studi di Unioncamere Toscana sul primo trimestre dell'anno in corso che mette in fila ingressi e uscite dalle aziende

/ Redazione
Mar 24 Marzo, 2015
pmi

Continua ad andare male l'ingresso al lavoro nelle aziende toscane. Aumentano le assunzioni programmate, diminuiscono le uscite, ma il saldo occupazionale resta negativo per 420 unità. Anche se in netto miglioramento rispetto al saldo del 2014 (-2.790).

E' quanto emerge dal focus dal titolo "Emergenza credito e lavoro", curato dall'Ufficio Studi di Unioncamere Toscana, sul primo trimestre 2015 che mette in fila entrate e uscite dal punto di vista occupazionale.

Crescono le imprese medio-grandi (+670), diminuiscono le micro e piccole (-1.090). Sul fronte del credito, gli ultimi dati evidenziano un nuovo calo dei prestiti alle imprese (-1,0% nel 3° trimestre 2014), sebbene meno accentuato rispetto al 2013. In calo soprattutto il credito alle imprese di minori dimensioni (-2,1%)

IL LAVORO - Il lavoro dipendente continua a rappresentare la componente debole del mercato del lavoro, con un saldo negativo di -3.280 unità cui si contrappongono saldi positivi per i contratti di somministrazione (+1.440 unità), per le collaborazioni occasionali e gli incarichi a professionisti con partita IVA (+730 unità) e per le altre forme di lavoro indipendente (+690).

IL CREDITO - Anche sul fronte del credito, continua la riduzione dei prestiti alle imprese (-1,0% nel III trimestre 2014), condizionati dal debole andamento del ciclo economico e della domanda per investimenti. La situazione pare comunque tornare verso la normalità, nella misura in cui nel corso del 2013 la flessione dei prestiti alle imprese aveva toccato anche il 3%.

Il presidente di Unioncamere Toscana Andrea Sereni commenta: "Per quanto riguarda il mercato del lavoro, l’auspicio è che grazie alle novità introdotte dal Jobs Act i saldi tornino presto finalmente positivi, anche grazie ad un assorbimento della domanda di giovani e donne che, tradizionalmente, costituiscono l’anello debole nel mercato del lavoro, soprattutto nelle fasi di crisi come quella attraversata negli ultimi anni".

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