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Da Firenze una sfida alla mafia con "Vinciamo i clan"

L'iniziativa sarà presentata venerdì, a Terra Futura insieme al ‘Progetto San Francesco’. Presenti l’assessore ala legalità Di Giorgi e il procuratore di Reggio Calabria Pignatone

/ Redazione
Mar 10 Dicembre, 2013
La sfida alla mafia parte dalla società civile. Cittadini, sindacato e istituzioni alleati per diffondere la cultura della legalità e rompere il fronte dell’indifferenza contro la criminalità organizzata che negli ultimi decenni ha portato i suoi affari anche in Toscana.

A Terra Futura, il prossimo 20 maggio alla Fortezza Da Basso, si terrà l’iniziativa ‘Vinciamo i clan. Un progetto contro le mafie’, durante la quale sarà illustrato il ‘Progetto San Francesco’, al quale aderiscono i sindacati Filca-Cisl (la federazione Italiana lavoratori costruzioni e affini) e Fiba-Cisl (la federazione italiana bancari assicurativi) e il Siulp, il sindacato italiano unitario di polizia.
Il programma dell’iniziativa è stato illustrato dall’assessore alla legalità Rosa Maria Di Giorgi, il sociologo Alessandro De Lisi, (coordinatore nazionale del ‘Progetto San Francesco’) e Graziano Berrnabei, segretario della Fiba-Cisl.

Quello di venerdì prossimo sarà anche un momento di incontro tra due esperienze di legalità tra il nord e il sud Italia, al quale parteciperanno, tra gli altri, il procuratore di Reggio Calabria Giuseppe Pignatone, il prefetto di Firenze Paolo Padoin e il sindaco di Cermenate Mauro Roncoroni.

Proprio nel Comune della Provincia di Como, lo scorso 7 maggio, è stata inaugurata una scuola di alta formazione contro la mafia per sindacalisti e forze dell’ordine, dedicata a Giorgio Ambrosoli, l’avvocato fatto assassinare dal finanziere Michele Sindona l’11 luglio del 1979. La scuola di formazione è ospitata in una villa confiscata all’ n’drangheta nel 2007.

«La mafie sono un problema nazionaleha sottolineato l’assessore alla legalità Rosa maria Di Giorgi - rappresentano il freno principale allo sviluppo economico e al progresso civile del Paese, seguendo dinamiche transnazionali che investono negativamente il Mezzogiorno e il resto dell’Italia. La cultura della legalità è il primo strumento per ostacolare la criminalità organizzata».

Tra gli obiettivi del ‘Progetto San Francesco: l’attivazione di una ‘rete di microcrediti’ guidata dalle commissioni per la sicurezza e l’ordine pubblico delle prefetture e partecipate dai soggetti sindacali della confederazione, dei bancari, degli edili e della polizia. Il riconoscimento delle ‘buone pratiche’ e della ‘qualità sociale’ per farne elementi di merito per l’accesso alle gare d’appalto; lo sviluppo dell’ ‘istituto della bilateralità’, che metta insieme pariteticamente imprese e lavoratori rappresentati dal sindacato per attivare individuare una diga alle infiltrazioni di imprese e finanza occulte; l’istituzione di un ‘osservatorio sugli strumenti sociali’ per il contrasto alle cosche nell’economia e nel mondo del lavoro, partecipato dai soggetti sociali disposti ad operare in rete e in sinergia con la magistratura e le forze investigative; l’individuazione di un contenitore istituzionale condiviso per la ‘protezione’ e la ‘soluzione’ delle cosiddette ‘fragilità sociali’.

In tale direzione sono già individuabili, quali esempi, i consorzi per il credito, gli istituti culturali stranieri per la formazione culturale, gli uffici per l’accompagnamento alla cittadinanza di lavoratori stranieri.

Il 20 maggio, alla Fortezza, saranno anche commemorati i magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino: nel programma è previsto un incontro con le scuole, la proiezione del cartone animato ‘Giovanni e Paolo e il mistero dei pupi’ e del filmato realizzato dagli studenti dell’Iti Leonardo da Vinci ‘Cento Passi’.
intoscana
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