Un capannone industriale in disuso di oltre 1700 metri quadri nell’area Targetti, a pochi passi dal centro di Prato. È questa la location che i quattro soci Francesco Scatizzi, Marco Mencacci, Leonardo “Pio” Caporaso e Tiziano Erriu hanno selezionato per FAB, incubatore polifunzionale di prossima apertura. Un’area gigantesca adibita a spazio living di nuova concezione con una sezione giorno dedicata a coworking e formazione, un bistrò innovativo e un’arena concerti che ospiterà il palco più grande della città.
FAB nasce dalla necessità di costruire un polo formativo e ricreativo nel centro di Prato e vuole configurarsi come un hub culturale al centro di una rete sociale cittadina, creando sinergie e network. Dall’area training dove usufruire di spazi per workshop, laboratori e corsi di formazione alla sezione music club: due palchi con un impianto audio e luci immersivo, di ultima tecnologia. Dagli spazi dedicati alle startup, in collaborazione col coworking Multiverso, alla “Nova Nouvelle Cuisine” dello chef stellato Stefano Anfuso.
Com'è nata l'idea di questa riqualificazione?
Francesco Scatizzi: Abbiamo tutti meno di trentacinque anni e abitiamo a Prato. È un distretto con molti stanzoni e capannoni in disuso, dunque ci è venuto naturale pensare alla riqualificazione di aree già esistenti, dove è possibile respirare la storia di questi spazi. FAB vuole guardare al futuro, senza perdere di vista la territorialità, riletta nell’ottica green del riutilizzo e del recupero. C’è di più: in questa miriade di fondi è possibile trovare delle autentiche chicche! L’area Targetti era quella che si prestava al meglio alle nostre esigenze. Certo, alcuni vincoli li avevamo, basti pensare alla quantità di metri quadri di cui aveva bisogno l'iniziativa, che è privata. A tutti gli effetti siamo una startup, quindi l'iter è stato quello di una classica impresa giovanile. FAB è stato pensato, per la prima volta, circa tre anni fa. Da lì è iniziato un periodo frenetico fatto di contatti, speranze, ostacoli e porte in faccia. D’altra parte siamo giovani e nessuno ha mai detto che sarebbe stato facile!
Si parla di quattro aree easy living tra eventi notturni, coworking, gastronomia e formazione, potresti essere più specifico? Chi gestirà queste aree e cosa faranno?
Francesco Scatizzi: Abbiamo progettato FAB, suddividendolo in quattro macro-aree: la prima dedicata alla musica ospiterà un’enorme arena concerti, pensata sia per i live serali, sia per gli eventi diurni. La seconda, sarà l’area per il coworking: uno spazio di nuova concezione, gestito in collaborazione con Multiverso. La terza area sarà dedicata al Bistrò con l’innovativa cucina dello chef Stefano Anfuso, di ritorno in Italia dopo un’esperienza parigina in ristoranti stellati. Infine la sezione Lab sarà dedicata alla formazione e alle startup grazie a strumenti digital e spazi multimediali. Tutte le aree saranno gestite internamente, per garantire omogeneità e continuità nell’ottica FAB, un vero e proprio brand legato alla musica, alla formazione e alla condivisone di momenti ed esperienze. Un collettore sociale di micro-realtà ispirato alle piattaforme polifunzionali berlinesi. L’idea è quella di creare uno spazio di produzione culturale, attivo giorno e notte a Prato: un’area che di giorno offra food, formazione e coworking e di notte si trasformi in un grande club. Il tutto, con standard qualitativi di livello.
Quali o quale sarà il primo evento ad inaugurare il FAB e quando aprirà ufficialmente?
Francesco Scatizzi: La data di inaugurazione è assolutamente top secret. In fondo non c'è l'evento se non c'è l'attesa!
Per informazioni:
http://www.madeinfab.it/
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