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Dall'Indonesia a Firenze: sei film in anteprima allo Spazio Alfieri

Si tiene dal 25 al 27 settembre la prima edizione del Festival del Cinema d'Indonesia. In programma sei pellicole non distribuite in Italia e una mostra sull'antica arte del batik

/ Elisabetta Vagaggini
Mar 22 Settembre, 2015
Tio Pakusadewo

L'Oriente sarà protagonista a Firenze grazie ad una nuova iniziativa cinematografica: il Festival del Cinema d'Indonesia, portato dall'associazione IMI – Italia Meets Indonesia, in collaborazione con Quelli della Compagnia FST. Sarà un viaggio nell'attualità del paese insulare asiatico, il più vasto arcipelago al mondo, costituito da migliaia di isole e il quarto paese più popoloso del pianeta, che vanta una cinematografia ancora tutta da scoprire. L'appuntamento è allo Spazio Alfieri di Firenze dal 25 al 27 settembre e le proiezioni sono ad ingresso libero.

Si parte venerdì 25 settembre, alle 19.00, con un cocktail aperto al pubblico offerto dall'associazione IMI. Le proiezioni iniziano alle 21.00 col film The Moon Hangs Above the Graveyards, di Edo W. F. Sitanggang, alla presenza dell'attore protagonista Tio Pakusadewo e della produttrice Hurdatul Ainiah. Sabato 26, (ore 19.00) In the Absence of the Sun, di Lucky Kuswandi e a seguire, (ore 21.00) il film Kau Dan Aku Cinta Indonesia, di Dirmawan Hatta, alla presenza del regista. Domenica 27 (ore 17.00), sarà la volta del film Romeo Juliet, di Andibachtiar Yusuf e alle 19.00 in programma Siti, di Eddie Cahyono. Chiuderà il festival, alle 21, il film The Mirror Never Lies, di Kamila Andini, sceneggiato da Dirmawan Hatta, presente in sala.

Ma il festival potrà contare anche sulla presenza della Famiglia Reale Pakualaman di Yogyakarta, che interverrà all'inaugurazione e in occasione della mostra sul Batik. Allo Spazio Alfieri, nei giorni del festival, dal 25 al 27 settembre, sarà infatti possibile ammirare alcuni preziosi Batik provenienti dalla collezione privata della famiglia reale Pakualaman, che consentirà al pubblico fiorentino di conoscere e apprezzare l’antica arte di tintura su stoffa, nata nelle corti reali, già nota nel XII secolo, e proclamata dal 2009 dall'Unesco “Masterpiece of Oral and Intangible Heritage of Humanity”. Tutte le proiezioni sono in lingua originale con sottotitoli in italiano, e ad ingresso libero fino ad esaurimento posti.  Info: www.quellidellacompagnia.it